Nel mese di giugno le vendite di case in Cina sono letteralmente volate: +41% rispetto al mese precedente. Il motivo principale - spiega l'agenzia Bloomberg - è rappresentato dalla scelta del governo di Pechino di abbassare i tassi d'interesse.

Il valore complessivo delle abitazioni vendute nel mese di giugno, così, si è attestato sui 531,3 miliardi di yuan (pari a 83 miliardi di dollari): solo un mese prima era di 375,7 miliardi di yuan. Nella prima metà del 2012 si era assistito a un generale rallentamento dell'immobiliare, con un -6,5% delle vendite rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A imporre tale stop al mercato del mattone era stato proprio il governo, che voleva scongiurare gli effetti dello scoppio di una bolla immobiliare.

Ma in questi ultimi mesi i suoi interventi sono stati di segno opposto. Ha infatti abbassato il costo del denaro per rispondere ai preoccupanti segnali di rallentamento della corsa del gigante asiatico: nel secondo trimestre del 2012 il pil è cresciuto "solo" del 7,6%. Rimarranno comunque attive - ha avvertito la portavoce dell'Ufficio nazionale di statistica Sheng Laiyun - le misure amministrative volte a contrastare la speculazione.

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