L'opposizione siriana ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di adottare una risoluzione vincolante contro il regime dopo il massacro, secondo alcune ong, di oltre 200 persone a Tremseh, un villaggio al centro della Siria. Il regime accusa i 'terroristi'. L'inviato Onu Kofi Annan a Mosca per colloqui con il ministro Lavrov lunedì
Damasco, 13-07-2012
L'opposizione siriana ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di adottare una
risoluzione vincolante contro il regime dopo il massacro, secondo alcune ong, di oltre 200 persone a Tremseh, un villaggio al centro della Siria.
Mosca dalla parte di Assad
L'avvio di qualsiasi operazione di peacekeeping in Siria, in ogni caso, è fuori discussione oggi senza il preventivo consenso delle parti. E in questo momento il governo siriano non è pronto, ha detto il vice ministro degli esteri russo Ghennadi Gatilov, citato dall'agenzia Interfax.
"Una operazione con forze di pace è una misura forzata. Qualsiasi misura che potrebbe essere presa senza il consenso del governo è fuori discussione", ha proseguito. "Qualsiasi ulteriore dispiegamento di forze armate o contingenti deve essere concordata con il governo siriano, che, per quanto ne so, non è pronto per questo ora", ha concluso.
La posizione dell'Italia
"Ciò che è accaduto ieri è spaventoso, c'è un crescendo della violenza in Siria" ed
"entro la settimana ci sarà una decisione per estendere la missione degli osservatori Onu", ha detto ad Unomattina il ministro degli Esteri Giulio Terzi, spiegando come "vorremmo una missione più incisiva e muscolare, che possa avere anche la
possibilità di difendersi".
Versioni contrastanti
In realtà nessuno può dire con precisione cosa sia accaduto a Tremseh.
"E' stata la popolazione del villaggio a chiedere l'intervento dell'esercito per la presenza di terroristi in paese", sostengono fonti del regime di Bashar al-Assad. "Dopo l'arrivo dei militari ci sono stati nel villaggio violenti scontri a fuoco che hanno provocato la morte di decine di miliziani - ha spiegato la fonte alla tv satellitare 'al-Maiadin' - sono state sequestrate anche molte armi e tre militari dell'esercito sono morti, mentre altri sono rimasti feriti. Tra le armi sequestrate ci sono alcune di fabbricazione americana e israeliana. Abbiamo anche arrestato 40 miliziani, alcuni dei quali avevano aperto il fuoco con forza contro la popolazione locale". Insomma, la stage sarebbe opera di "terroristi" armati da potenze straniere.
L'opposizione: è un massacro dei regime
Invece, secondo quanto denunciato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede in Gran Bretagna, sono le truppe siriane ad aver bombardato con carri armati ed elicotteri Tremseh. Gli attivisti siriani hanno postato su 'Youtube' un video che mostra decine di cadaveri, tutti di uomini giovani e alcuni dei quali con la barba lunga, sostenendo che si tratta delle vittime della strage di Tremseh.
Secondo i comitati di coordinamento locale (Lcc), che forniscono ogni giorno sul proprio sito web un elenco dettagliato delle vittime nel Paese, a Tremseh c'è stato un bombardamento, durato almeno 7 ore, dell'artiglieria dei militari, che "hanno circondato la cittadina, chiudendo tutte le vie di accesso". Poi sarebbero entrate in azione le famigerate milizie degli Shabiha, i paramilitari filo-governo in gran parte alawiti. Avrebbero ucciso tutti quelli che incontravano a colpi di coltello e armi da fuoco, sterminando intere famiglie rintanate nelle proprie case.
Secondo alcuni testimoni, vicini all'opposizione, "i cadaveri sono ancora nei campi, lungo i fiumi, nelle case, diverse delle quali sono in fiamme". Molti cercavano di "fuggire dopo il bombardamento a colpi di carri armati ed elicotteri, ma sono stati uccisi". Una scuola "? stata rasa al suolo". Altri attivisti, che hanno iniziato a diffondere via Twitter e Youtube quelle che dicono essere le "immagini del massacro", affermano che "molti civili si erano rifugiati in una moschea, dove poi hanno trovato la morte".
Coincidenze sospette
La tv di Stato siriana conferma il "massacro" nella cittadina, un migliaio di anime a maggioranza sunnita, e accusa i "gruppi terroristi" che "in combutta con alcuni media",
vogliono "incitare l'opinione pubblica" per favorire un intervento militare alla vigilia di un nuovo incontro del Consiglio di sicurezza Onu.
Al Palazzo di vetro
A New York lo stallo è imposto da mesi sorpattutto dalla Russia, che si oppone a
una risoluzione che richiami al capitolo VII della Carta Onu, con le potenze occidentali che evocano il ricorso all'articolo 41, ovvero embargo economico e diplomatico, ma che nello specifico esclude un intervento armato. Per Mosca si tratta di "una linea rossa" invalicabile.
HRW: Assad usa cluster bomb
Nella provincia di Hama, secondo una denuncia dell'organizzazione umanitaria Human Rights Watch, le forze di regime "hanno utilizzato cluster-bomb", le bombe a frammentazione. Anche in questo caso non ci sono conferme da fonti terze.