Secondo l'associazione, ci sono punti fermi da cui non si può assolutamente derogare quando si affronta questo delicato argomento:
- E' necessario battersi ogni giorno perchè vengano rispettati i diritti dei bambini primo fra tutti quello di crescere in una famiglia che lo ami, ma gli strumenti da utilizzare non possono certo essere quelli della violazione di ogni regola e dell'uso indiscriminato del potere.
- E' giusto liberare le procedure dalle inutili lentezze burocratiche
ma non si deve derogare sui necessari approfondimenti e le dovute verifiche (da quelle sul reale stato di abbandono del bambino a quelle sull'effettiva disponibilità della coppia ad accogliere come proprio figlio un bambino così diverso da loro).
- La soluzione ai problemi dei bambini africani non può essere sempre l'adozione, ma l'avvio di serie politiche in favore dell'infanzia concordate con i governi locali e supportate dalla cooperazione internazionale.
- Occorre tenere conto dell'operato delle tante organizzazioni che, nell'interesse dei bambini che hanno diritto a non essere considerati una merce o uno status symbol, da tanti anni lavorano sul campo, a fianco delle istituzioni per regolamentare le adozioni e anche per cambiare le leggi che le ingabbiano, per prevenire l'abbandono dei bambini, aiutare le famiglie in difficoltà affinchè possano crescere i propri figli e offrire un futuro ai bambini meno fortunati.
"Ci sono tante strade da percorrere, tante soluzioni che mettono in primo piano il bene del bambino, pensando non soltanto al suo presente di ?cucciolo accattivante che fa tanta tenerezza' ma anche a quello di adulto la cui felicità non è affatto scontata nemmeno se figlio adottivo di Veronica Ciccone" conclude il presidente del CIAI.
E, soprattutto, non si puo assolvere chi viola le regole, nemmeno se è una rock star.