Con 454 "si'", 22 "no" e 15 astenuti l'Aula della Camera approva in via definitiva il decreto che riordina il sistema di finanziamento pubblico alle imprese editoriali. Il provvedimento, che regola il settore fino al 2014, punta a rivedere i requisiti di accesso ai contributi, rendendoli maggiormente selettivi. Il criterio principale è la correlazione tra fondi e copie effettivamente vendute.

ACCESSO AI CONTRIBUTI
Viene ridotto dal 30 al 25 per cento il rapporto tra copie vendute e copie distribuite per l'accesso ai contributi all'editoria dal 2013 per le testate nazionali. Oggi, invece, bastava vendere il 15 per cento delle copie. Diverso invece il parametro per le testate locali: il rapporto copie tirate/copie vendute in edicola deve essere almeno del 35 per cento.

LE REGOLE PER LE COOP
Cambiano anche le norme di accesso ai contributi pubblici per le cooperative editrici: devono garantire il fatto di essere composte esclusivamente da giornalisti, poligrafici, grafici editoriali con prevalenza di giornalisti, avere la maggioranza dei soci dipendente della cooperativa con contratto a tempo indeterminato. Non viene inoltre più richiesto il requisito temporale dei 5 anni alle cooperative, quando queste acquistino la testata, per ricevere i contributi.

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