Diverse le scuole di pensiero psicologiche sulle conseguenze dell'introduzione dei tablet sulla vita dei bambini.
Un gruppo di scienziati, psicologi dell'Università del Massachussets sta conducendo degli studi sulle conseguenze dell'iPad e di altri dispositivi simili, sullo sviluppo del bambino. I primi risultati, anche se parziali e non definitivi, affermerebbero l'innocuità dei tablet, che in alcuni casi rappresenterebbero addirittura un sostegno per l'apprendimento. Le minori dimensioni dello schermo rispetto al televisore infatti, unite all'aspetto interattivo, avrebbero come conseguenza un maggiore coinvolgimento del bambino, consentendogli una maggiore concentrazione.
L'equipe sta cercando di paragonare i nuovi dispositivi elettronici a quelli tradizionali, come la televisione. Quest'ultima risulterebbe uno strumento pedagogico poco affidabile e offuscante, dato che farebbe distogliere lo sguardo dall'immagine impedendo un equilibrato mantenimento del livello di attenzione. Ma al team di psicologi americano fanno da contraltare alcuni membri del Tavolo di lavoro sulle nuove tecnologie promosso dalla Provincia di Trento e Save the Children. Il tablet, secondo questo gruppo di ricercatori, dovrebbe essere usato dai bambini per periodi brevi di 15-30 minuti, mai in solitudine e presentando, nel caso insistano nell'utilizzo, alternative di gioco da fare insieme. Molte le precauzioni da adottare dunque, per la salvaguardia del benessere dei piccoli. Sarebbe infatti a rischio l'aspetto relazionale: non si impara ad avere rapporti viso a viso e potrebbe venir meno la gestione delle emozioni e la capacità a cercare risposte al di fuori di un mezzo tecnologico.
Fanno bene o fanno male? Sono dannosi, isolano, alienano o favoriscono la socializzazione, lo sviluppo e l'apprendimento? Sono le domande che da sempre accompagnano l'introduzione nel mercato di nuovi mezzi tecnologici per la comunicazione. E così, come spesso succede nelle scienze umane, ecco che si formano diverse correnti di pensiero tra i fautori ed i sostenitori delle nuove tecnologie, gli integrati, secondo cui ogni dispositivo potrebbe apportare diversi stimoli alla creatività ed all'apprendimento, e gli apocalittici, gli scettici, che considerano i nuovi strumenti elettronici delle macchine infernali che distolgono l'attenzione e che fanno vivere in una realtà virtuale, avulsa da ogni esperienza relazionale.