È l'associazione del settore eolico Renewable UK a minacciare azioni legali contro i parlamentari conservatori che spingono per un taglio ai finanziamenti pubblici che sostengono lo sviluppo delle rinnovabili onshore?

La lobby del vento soffia forte sul governo di David Cameron intensificando la pressione sulla sua politica energetica. Renewable UK, la principale associazione del settore eolico, minaccia infatti di intraprendere azioni legali in caso di un pesante taglio alle sovvenzioni pubbliche. E non solo. Il quotidiano britannico The Guardian riporta anche un monito di Siemens che paventa di rinunciare a un progetto di industriale da 200 milioni di sterline se non sarà fatta chiarezza sulle intenzioni della politica.

Una questione spinosa che perdura da qualche tempo, e che si fa sempre più tesa per le continue pressioni che i parlamentari conservatori stanno attuando per chiedere un taglio importante delle sovvenzioni all'eolico: il dipartimento britannico per l'energia e i cambiamenti climatici (DECC) sta infatti mettendo a punto gli ultimi ritocchi a un nuovo sistema di sostegno pubblico alle rinnovabili, ma che scadrà nel 2017. La sua pubblicazione è però rimandata di continuo proprio a causa delle tensioni tra il primo ministro Cameron - disponibile a un taglio dei sussidi intorno al 10%, come proposto dal DECC - e il dipartimento del Tesoro, da cui trapelano numeri assai superiori, con un'ipotesi di riduzione delle sovvenzioni per gli impianti eolici a terra (onshore) fino al 25%.

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