La disoccupazione in Italia salirà dall'8,4% del 2011 al 9,4% del 2012 e fino al 9,9% del 2012. Lo stima l'Ocse nel suo outlook sul lavoro diffuso oggi a Parigi.
Disoccupazione record nei Paesi dell'eurozona
Secondo l'Ocse il tasso di disoccupazione a maggio 2012 è stato dell'11,1%, il dato più elevato mai registrato.
Pagano i giovani
In Italia il costo occupazionale della crisi "non è distribuito in modo uniforme. Sono stati
soprattutto i giovani e i lavoratori meno qualificati a perdere il lavoro", si legge nelle prospettive sull'occupazione dell'Ocse, presentate oggi a Parigi.
La riforma Fornero
"E'un passo importante" e "se viene applicata subito e in tutte le sue parti, le misure possono ridurre in modo significativo la segmentazione del mercato del lavoro".
In particolare, la riforma, sottolinea l'Ocse, "tenta di riequilibrare l'utilizzo dei diversi accordi contrattuali estendendo il periodo di riflessione tra due contratti a tempo determinato; riducendo l'incentivo fiscale per alcuni tipi di contratti non permanenti". La recente riforma del mercato del lavoro "è in grado di ridurre il costo sociale delle future recessioni e dell'aumento della disoccupazione".
Obiettivo meno precari
La riduzione dell'incidenza del lavoro temporaneo e di altre disposizioni contrattuali atipiche e precarie, che potrebbero derivare dagli effetti della riforma, "dovrebbero rendere il mercato del lavoro italiano più resistente alle future crisi economiche, con
conseguente costi sociali più limitati". Per l'Ocse, quindi, questa riforma è "un buon primo passo" che "dovrà essere completato da una strategia efficace basata su una più chiara divisione delle responsabilità tra il governo centrale e le autorità regionali".