L'agente di polizia ucciso a Potenza 16 anni fa. La città gli ha dedicato un parco
Era il 10 luglio del 1996. Periferia di Potenza, via Ionio. Una volante della polizia allertata per una rissa riconosce un pregiudicato. Quando gli agenti chiedono i documenti questo fugge e inizia a sparare. Francesco Tasmmone, giovane agente di 28 anni cade a terra colpito. Tammone spara a sua volta e ferisce il fuggitivo. Dopo poco muore, lasciando la moglie e una figlia di pochi mesi. Dopo sedici anni Potenza ricorda il sacrificio di Tammone. «L'agente della Polizia di Stato Francesco Tammone è la dimostrazione di come ci sono sempre stati e sempre ci saranno rappresentanti delle forze dell'ordine veri servitori dello Stato e profondamente rispettosi dei diritti dei cittadini». Queste le parole di don Marcello Cozzi, coordinatore di Libera Basilicata e vicepresidente dell'associazione antimafia.
«Per noi oggi - aggiunge Cozzi - ricordare Francesco Tammone significa ancora una volta far sentire la nostra vicinanza ai suoi familiari, alla stessa Polizia, ma allo stesso tempo ricordare che in Basilicata, come appurato anche da recenti indagini, il pericolo mafioso dei basilischi non si può assolutamente sottovalutare». Lo scorso anno il nome di Francesco Tammone è stato letto dal palco della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie, svoltasi proprio a Potenza. Un impegno da parte della città e dell'amministrazione a voler ricordare il suo sacrificio, ripreso con l'inaugurazione, nel luglio scorso, di un parco dedicato a Tammone non molto distante da via Ionio, dove l'agente fu ucciso.