Roma - 5 luglio 2012  

Il 27 e il 28 settembre 2012 si svolgerà a Milano il Forum dellacooperazione internazionale organizzato dal Ministero per la Cooperazione internazionale e l'Integrazione. Nelle "tracce di discussione" per avviare unpercorso preparatorio partecipativo, è stato completamente dimenticato il ruolo delle donne nello sviluppo deipaesi del Sud del mondo. Non vi è infatti alcun riferimento alle relazioni digenere né al settore "Empowerment delle donne".

L'11 luglio si terrà a Londra il SummitonFamily Planning, organizzatodall'Agenzia britannica per lo sviluppo internazionale, DFID, e dalla Bill and Melinda Gates Foundation, conil sostegno tecnico del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) eil contributo di centinaia di ONG soprattutto dei paesi in via di sviluppo. Il Summit al quale parteciperà il PrimoMinistro britannico e altri Governanti, si propone di lanciare un'iniziativaper rendere accessibili i servizi per la contraccezione per il 2020 a 120 milioni di donne,circa il 50% dei 222 milioni che non ne possono usufruire.

Dove è l'Italia? Si registra l'assenzadel Governo italiano da una serie di incontri a livello di Nazioni Unite e Summit organizzati da agenzie per lacooperazione di altri paesi.

Due questioni importanti che hanno portato AIDOS ad inviare al MinistroProf. Andrea Riccardi una lettera aperta. Di seguito il testo.

 

Per informazioni:

Daniela Colombo

d.colombo@aidos.it  

cell. 3356947168

 

Lettera aperta

 

Prof. Andrea Riccardi                                                                                    Roma,5 luglio 2012

Ministro per la cooperazione internazionale

e l'integrazione

Largo Chigi, 19 - 00187 Roma

 

Gentile Ministro,

Mi permetto di scriverLe inmerito a due questioni che interessano in modo particolare l'organizzazione cherappresento, AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, che da trentaanni lavora per i diritti, la dignità e la libertà di scelta delle donne.

La primariguarda il Forum della cooperazioneinternazionale che il Suo Ministero sta organizzando a Milano il 27 e 28settembre.  Pur apprezzando l'avvio di unpercorso preparatorio partecipativo, non posso non farLe notare che nellapredisposizione delle "tracce di discussione" che orientano tale percorso èstato completamente dimenticato il ruolo determinante che hanno le donne per losviluppo dei loro paesi. Non solo manca qualsiasi riferimento al ruolotrasversale che le relazioni di genere hanno in ogni settore della cooperazioneallo sviluppo ma manca anche qualsiasi riferimento al settore "Empowermentdelle donne".  Questo è in aperta  contraddizione con gli impegni internazionalifirmati dal Governo italiano negli ultimi venti anni, con la Council Resolution on Integrating Gender Issues in Development del 20 dicembre 1995 egli altri documenti dell'Unione Europea, inclusa la recente Strategia per losviluppo approvata dal Consiglio lo scorso mese.

Dal punto divista della partecipazione l'unica possibilità a nostra disposizione percontribuire alla consultazione prevedeva l'invio di una nota di non più di 3000caratteri entro il 30 giugno.  Abbiamoritenuto tale modalità offensiva per una tematica così importante  e ci siamo rifiutate di inviare un contributo"irrisorio" che sarebbe servito solo ad inserire la parola "donne e sviluppo" o"genere" all'interno di un documento  dicui non si sa nulla e che sarà approvato da un Forum al quale non siamo stateinvitate.

Nel 1987 cieravamo impegnate per l'approvazione della legge 49 che istituiva un Ufficioper la promozione del ruolo della donna nei Paesi in via di sviluppo. Nel corsodegli anni e dei vari governi l'Ufficio si è trasformato in "Donne, bambini eportatori di handicap" per poi sparire del tutto, nonostante il resto dellalegge sia rimasta in vigore. Nel 2010 abbiamo dato un contributo alle Lineeguida per l'uguaglianza di genere e empowermentdelle donne, approvate dal Comitato Direzionale, documento comprensivo, anchese rimasto fino ad ora lettera morta vista la carenza dei finanziamentiitaliani alla Cooperazione internazionale

La secondaquestione che ci sta a cuore è l'assenzadel Governo italiano da una serie di incontri a livello di Nazioni Unite e Summit organizzati da agenzie per lacooperazione di altri paesi. In particolare mi riferisco alla UN Commission on Population and Development,alla quale ha partecipato solo una funzionaria della Delegazione di New York eal Summit on Family Planning che avrà luogo il prossimo 11 luglio a Londra,organizzato dall'Agenzia britannica per lo sviluppo internazionale, DFID, edalla Bill and Melinda Gates Foundation,con il sostengo tecnico del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione(UNFPA) e il contributo di centinaia di ONG soprattutto dei paesi in via disviluppo. Il Summit al qualeparteciperà il Primo Ministro britannico e altri Governanti, si propone dilanciare un'iniziativa per rendere accessibili i servizi per la contraccezioneper il 2020 a 120 milioni di donne, circa il 50% dei 222 milioni che non ne possonousufruire.

A tutt'oggi cirisulta che non è prevista alcuna partecipazione da parte del Governo italiano.Vorremmo ricordarLe che questa è un'occasione mancata perché l'Italia vantaun'eccellenza in questo settore: l'approccio integrato/olistico alla salutesessuale e riproduttiva dei consultori familiari, istituiti in Italia nel 1976e che hanno funzionato molto bene in varie regioni del nostro paese. AlcuneONG, in primis AIDOS, hanno portato con successo questo modello  in diversi paesi del Sud del mondo adattandole metodologie di intervento alle culture locali. La contraccezione, unita adaltri servizi sanitari per la salute sessuale e riproduttiva, improntati sullaqualità e continuità della cura, tenendo conto dei diritti umani, è l'unicostrumento valido per contrastare l'aborto clandestino che miete più di 70.000vittime l'anno, soprattutto nel paesi africani, e che per ogni vittima lasciaaltre 20 donne con gravi patologie. I preservativi maschili e femminili sonoinoltre non solo un metodo contraccettivo ma anche il mezzo più efficace perarrestare la pandemia dell'Hiv/Aids.

L'Italia haleggi avanzate in questa materia  edovrebbe quindi sostenere i paesi più poveri a sviluppare politiche e sistemisanitari idonei per i bisogni  realidella popolazione e in particolar modo delle donne.

Le chiediamoquindi se il Governo italiano parteciperà al Summit, da chi sarà rappresentato e se intende dare un contributofinanziario al programma che sarà varato. Se invece il Governo italiano nonfosse stato invitato al Summit,  temiamoche questo significhi che la Comunità internazionale non lo ritiene autonomo eindipendente in questo settore, alla stregua di paesi come Malta.

In attesa diuna Sua cortese risposta, La ringraziamo per l'attenzione e Le inviamo i piùdistinti saluti.

 

                                                                                  DanielaColombo - Presidente di AIDOS

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