Rimborso Iva sulla tassa rifiuti: con la sentenza 3756 del 9 marzo 2012 la Corte di Cassazione ha stabilito nuovamente che la Tia (tassa rifiuti) è un tributo e come tale non è soggetto ad Iva. Chiedere indietro i soldi con azioni individuale resta tuttavia un rebus.

Firma adesso la petizione per chiedere che sia possibile chiedere il rimborso tramite dichiarazione dei redditi.

Tassa rifiuti, chiediamo il rimborso dell'IVA
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Altroconsumo ha deciso portare al Governo un articolo di legge, sottoforma di emendamento al decreto fiscale, che stabilisca una volta per tutte la natura della Tia 1 e che quindi preveda l'immediata sospensione dell'applicazione dell'Iva da parte di chi ancora continua a riscuoterla e che stabilisca i modi con i quali procedere al rimborso di quanto indebitamente incassato in questi anni dallo Stato. In che modo? Con la possibilità di inserire nella dichiarazione dei redditi (730 e Unico), l'importo Iva pagata (da documentare, ovviamente) per chiedere il rimborso, anche dilazionato nei tempi e modi previsti per i crediti Irpef.

l'Iva sulla Tia 1 non è dovuta
La Tia 1 (tariffa di igiene ambientale, in altre parole la tassa rifiuti) è un tributo, quindi non deve essere assogettata a Iva. Risale al 2009 la sentenza con la quale la Corte Costituzionale aveva prospettato ai contribuenti la possibilità di ottenere il rimborso di quanto indebitamenet pagato. Sono seguiti anni di confusione, nei quali i Comuni sono andati avanti in ordine sparso nel concedere o no i rimborsi e nel continuare o no ad applicare l'Iva. Mentre diversi Giudici di pace e Commissioni tributarie si sono esprimevano in modo contraddittorio sulla questione, in risposta a ricorsi presentati dai singoli contribuenti. L'ultima sentenza della Corte di Cassazione (del 9 marzo 2012) fa nuovamente chiarezza su quanto non c'era bisogno di ribadire ulteriormente: l'Iva sulla Tia 1 non è dovuta perché si tratta di un tributo.

Ricorsi individuali a rischio
Muoversi individualmente per chiedere indietro i soldi non sembra essere la strada migliore da percorrere. Intanto le sentenze non sono legge, dunque la restituzione dei soldi non sarà automatica. Ci si potrebbe rivolgere al Giudice di pace per far valere i propri diritti, ma le incognite (e i costi) ci sono, e anche con una sentenza di primo grado favorevole ci potrebbe essere il ricordo da parte dell'ente riscossore, con tutti i costi del caso.

Quanto mi deve lo Stato?
Ma in fin dei conti, di che cifre stiamo parlando? Ogni caso è a sé, bisogna recuperare le fatture e verificare se è stata pagata la Tia (non tutti i contribuenti sono sottoposti a questo tributo) e da quanto tempo. A questo punto vanno sommati gli importi versati come Iva al 10% negli ultimi 10 anni. Il totale è quanto ti spetta di rimborso, la cifra dovrebbe essere compresa fra i  70 e i 150 euro complessivi. Considera però che non tutti i Comuni applicano la Tia da 10 anni. Ad esempio per Firenze, in un appartamento di 90 metri quadri abitato da 4 persone, il rimborso sarebbe di circa 100 euro, considerando che questo Comune è passato alla Tia nel 2005. La stessa situazione darebbe diritto a un rimborso di 86 euro a Bolzano per gli ultimi cinque anni e di 78 euro a Trento per gli ultimi 4 anni.

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