Civitavecchia, Brindisi, Porto Tolle, Genova, Piombino, Bastardo, Porto Torres, Monfalcone, Rossano Calabro e Augusta. È qui, davanti alle centrali termoelettriche, che sabato scorso ha dato appuntamento Legambiente per gridare "No al carbone". E la giornata di mobilitazione nazionale - blitz, cortei, proteste ma anche informazione e convegni - nonostante il maltempo, è stata un successo. All'appello lanciato dall'associazione contro i progetti di riconversione a carbone di una buona parte delle centrali termoelettriche del paese, e contro l'incoerenza della politica energetica del governo, hanno risposto numerosi i cittadini, da nord e a sud del paese. «Il prossimo 16 febbraio scatterà la fase operativa del Protocollo di Kyoto - ha detto Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - Sarebbe paradossale ridurre la nostra dipendenza energetica dal petrolio per aumentare quella dal carbone, passando dalla padella alla brace. Ma nonostante l'Italia sia lontanissima dagli obiettivi previsti il governo sembra ignorare la necessità di una seria politica energetica, che punti al contenimento dei consumi e alla riduzione delle emissioni di Co2 nell'atmosfera. La sfida sull'approvvigionamento energetico intelligente si combatte con l'innovazione tecnologica che alza il rendimento, con il risparmio energetico, con l'eolico e il fotovoltaico. È qui che il governo deve investire». La Nuova Ecologia, 6 dicembre 2004

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