La campagna Control Arms auspica che la risoluzione, che viene esaminata
oggi dal Primo Comitato delle Nazioni Unite, sia sostenuta da ulteriori
governi in vista del voto, previsto nell'ultima settimana di ottobre.
Canada, Sudafrica e Brasile, che gia' si erano espressi in favore del
Trattato, dovrebbero aggiungersi all'elenco dei co-sponsor. La risoluzione
ha ricevuto un sostegno massiccio in Africa, America Latina ed Europa.
Per la prima volta - fanno notare Amnesty, Oxfam e Iansa - anche paesi il
cui export di armi e' in espansione, come Serbia, Romania e Bulgaria,
hanno espresso il proprio appoggio a un Trattato internazionale sul
commercio di armi. Un altro elemento di novita' e' costituito dal fatto
che la risoluzione e' sostenuta da paesi devastati dalla violenza armata,
tra cui Colombia, Haiti, Liberia, Ruanda e Timor Leste.
?Finalmente si passa all'azione. Non appena ai governi e' stata data la
possibilita' di sponsorizzare una risoluzione per avviare i lavori sul
Trattato, si sono messi in fila per firmarla' - ha commentato Anna
Macdonald di Oxfam International.
?Siamo partiti! I governi che sono rimasti a terra hanno 10 giorni di
tempo per salire a bordo. Ora dobbiamo evitare che questo mare a favore
non sia ostacolato dallo scetticismo di un piccolo gruppo di Stati' - ha
aggiunto Brian Wood, di Amnesty International.
Amnesty International, Oxfam International e Iansa hanno unito le proprie
forze nella campagna ?Control Arms', per l'adozione di un Trattato
internazionale sul commercio di armi basato sul rispetto del diritto
internazionale, in particolare delle norme sui diritti umani e del diritto
umanitario. La campagna ?Control Arms', sostenuta da venti premi Nobel, e'
al suo terzo anno di attivita'.
?Da quando abbiamo lanciato la campagna, nel 2003, si stima che oltre un
milione di persone siano state uccise dalle pistole e da altre armi
leggere. I governi devono appoggiare il Trattato internazionale sul
controllo delle armi' - e' l'appello di Mark Marge, di Iansa.
Ulteriori informazioni
In Italia la campagna Control Arms e' rilanciata dalla Sezione Italiana di
Amnesty International e dalla Rete italiana per il Disarmo. Oltre a
contribuire alla grande mobilitazione mondiale, i promotori intendono
agire per migliorare gli strumenti legislativi e di trasparenza esistenti
in Italia sul commercio di armi. Il nostro paese e' infatti il quarto
produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere, eppure la
nostra legislazione e' vecchia di 30 anni e ad oggi non esiste alcuna
forma di controllo sugli intermediatori internazionali di armi.