5 nuovi siti in cui sono stati interrati rifiuti speciali (car fluff)e altri materialicontenenti sostanze tossiche. Inquinate le falde idriche superficialiNuovo processo, vecchia storia quella dell'interramento illecito del car fluff, il rifiuto derivante dallafrantumazione delle carcasse delle automobili, nel cuneese.
Dopo la conclusione a gennaio 2009 del processo penale in cui veniva giudicato colpevole dalla Corte di Cassazione il Sig. Ambrogio Gian Bartolo per lo stesso reato, ora si apre un nuovo processo per losmaltimento illecito dei rifiuti speciali e tossici e l'inquinamento delle falde superficiali in 5 nuovi siti neicomuni di Barge? e Revello.Imputati, insieme al Sig. Ambrogio, altre 4 persone: Forgia Bartolomeo, Boeris Alberto Michele, Bainotti Maria e Maccagno Alessio, tutti accusati di aver dirottato i rifiuti dal corretto smaltimento e averli trasportatie interrati illegalmente in 5 diversi siti, a diretto contatto con le falde idriche superficiali destinateall'alimentazione umana.
Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, seguita dall'Avv Annalisa Baratto, è stata riconosciuta partecivile al processo, così come è stato per il processo precedente, per il danno morale derivante dalla lesionedel diritto della personalità dell'associazione al perseguimento del proprio scopo sociale disalvaguardia dell'ambiente.La Corte Suprema ha dichiarato che il danno in esame presenta una dimensione personale, oltre a quellapubblica, che si concreta nella lesione del diritto fondamentale all'ambiente salubre di ogni uomo e delleformazioni sociali nelle quali si sviluppa la personalità.
Il danno ambientale è quindi considerato lesivo diun bene di rilevanza costituzionale!"Una brutta storia iniziata nel 2003 che speravamo fosse chiusa - dichiarano Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta e Elisabetta Roberti, presidente del circolo di Barge - invece siapre oggi un nuovo processo su nuovi siti inquinati, ai danni dell'ambiente e delle persone che vivono queiluoghi.
Ci auguriamo che, così come accaduto nel precedente processo, sia fatta giustizia su questa vicenda eche, una volta per tutte, venga messa la parola fine. Purtroppo - continuano Dovana e Roberti - i Rapporti Ecomafia presentati ogni anno da Legambiente mettono in luce quanto il problema dello smaltimento illecitodei rifiuti non sia raro e che la vicenda di Barge e Revello non è un caso isolato".
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