Marco De Rossi
Una Rainforest in Italia? È importante anche concentrarsi su possibili esiti legislativi della discussione. Vale a dire: su eventuali proposte normative volte a trapiantare la Rainforest nel contesto italiano. Alcune idee già ci sono: Horowitt e Hwang all'interno del loro saggio propongono ad esempio l'istituzione di una nuova forma societaria: "We propose that policymakers consider the creation of a new legal form of company entity - a provisional corporation - to provide formal protection to people in the exploratory process of forming a new startup. The cost of registering this type of entity should be free".
Scopo di questa "società temporanea" sarebbe garantire protezione agli imprenditori anche nella delicata fase che precede la fondazione vera e propria di una startup e permettere lo svolgimento di quel processo di "ricombinazione creativa" alla base del modello Rainforest. In sostanza si propone una nuova figura giuridica a costo zero (in Italia: una posizione IVA creabile online in 10 secondi) che offra agli startupper - non solo digital! - i vantaggi dell'autonomia patrimoniale e della responsabilità limitata vincolandoli però ad una scadenza entro la quale devono decidere se rinunciare al progetto o passare ad una società tradizionale.
La proposta va nella direzione tratteggiata nel saggio: vuole cioè incentivare la libera circolazione di idee e talenti in modo che la loro allocazione efficiente avvenga rapidamente e a costi irrisori.
In questo modo nulla può andare storto: se il tentativo di approfondimento del business va male, semplicemente il gruppo di lavoro si scioglie - senza aver sostenuto grandi costi di transazione, di burocrazia generica e di tassazione. Se invece va bene si diventa una Srl vera e propria e si vola verso il break even point. Cosa ne pensate?