NAZIONI UNITE (Reuters) - Delegati di tutto il mondo si riuniscono da oggi a New York per l'inizio dei negoziati in sede Onu sul primo trattato vincolante sul mercato mondiale delle armi, valutato oltre 60 miliardi di dollari l'anno.

I sostenitori del controllo sulle armi affermano che ogni minuto una persona muore a causa della violenza armata nel mondo e che serve una convenzione per impedire il commercio illecito di armi in zone di conflitto, che oggi alimentano guerre e atrocità.

La maggior parte degli Stati sono a favore di un trattato forte. Se la tendenza che si affermerà sarà questa, tutti i firmatari saranno obbligati a far rispettare ai fabbricanti di armi di rispettare il trattato e dovranno assumere iniziative per impedire che "venditori canaglia" operino nei loro confini.

Per gli attivisti, il conflitto in Siria e quello in altre parti del mondo gettano un'ombra sui negoziati, ricordando ai delegati l'urgenza della situazione.

"In Siria, Sudan e nella regione dei Grandi Laghi, il mondo è di nuovo testimone dell'orribile costo umano dello sprezzante ed eccessivamente segreto commercio delle armi", ha detto Brian Wood, responsabile del settore che studia il controllo delle armi e diritti umani per Amnesty International.

Non ci sono garanzie che il negoziato, che terminerà il 27 luglio, produrrà un trattato. A febbraio, i colloqui preparatori sulle regole di base si sono interrotti per disaccordi su questioni procedurali e altri temi.

Gli Usa e altri Stati sono riusciti a ottenere che il trattato debba essere approvato all'unanimità, il che significa che qualsiasi paese potrebbe porre il veto.

Louis Charbonneau

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