Il rapporto è stato presentato da Antonio Sclavi, Presidente dell'UNICEF Italia, e da Francesca Racioppi, Responsabile del Programma Prevenzione della Violenza e dei Traumatismi - OMS Europa.
Secondo quanto rivela lo Studio del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla violenza sui bambini, presentato ieri sera all'Assemblea Generale dell'ONU e oggi alla stampa, il fenomeno della violenza sui bambini rimane nascosto e spesso socialmente accettato.
Per la prima volta, un unico documento fornisce una prospettiva esaustiva e globale sui molteplici aspetti e sulle dimensioni del fenomeno.
La violenza sui bambini comprende la violenza fisica, quella psicologica, la discriminazione, l'abbandono e il maltrattamento.
Essa varia dall'abuso sessuale tra le mura domestiche alle punizioni corporali e umilianti nella scuola; dal ricorso alla costrizione fisica negli asili alle brutalità subite per mano dei funzionari preposti all'applicazione della legge; dagli abusi e l'abbandono in istituti alle lotte tra bande nelle strade, dove i bambini giocano o lavorano; dall'infanticidio al cosiddetto "omicidio d'onore".
«Il modo migliore di occuparsi della violenza contro i bambini è fermarla prima che sia commessa», afferma il Professor Paulo Sérgio Pinheiro, l'esperto indipendente che il Segretario Generale ha incaricato di condurre lo studio.
«Ognuno ha un ruolo da svolgere, ma gli Stati devono assumersi la responsabilità principale. Questo significa proibire tutte le forme di violenza contro i bambini, ovunque si verifichino e a prescindere da chi sia a commetterle, investendo nei programmi di prevenzione per affrontare le cause di fondo del fenomeno.
Le persone devono essere considerate responsabili delle loro azioni, ma una solida cornice legale non può essere costituita da sole sanzioni. Si tratta altresì di inviare un segnale deciso e inequivocabile che la società non accetterà alcuna violenza contro i bambini».
Lo Studio, che integra i punti di vista dei diritti umani, della salute pubblica e della protezione dell'infanzia, si incentra su 5 contesti nei quali si perpetrano violenze sui bambini: la casa e la famiglia, la scuola e le altre strutture educative, gli istituti (d'accoglienza e penali), il posto di lavoro e la comunità d'appartenenza.
Atti di violenza efferata contro i bambini possono far notizia, ma lo Studio conclude che per molti bambini la violenza è una routine, è parte della loro realtà quotidiana.
Sebbene gran parte delle violenze sui bambini rimangano sommerse o non vengano denunciate, con la conseguenza di sottostimatare la portata del problema, le statistiche del rapporto rivelano un quadro sconcertante.
Per saperne di più, visita la pagina:
http://unimondo.oneworld.net/external/?url=http://www.unicef.it/