di Anna Zinola
Avete presente la convinzione secondo cui le piccole e piccolissime aziende sono destinate a scomparire con l'arrivo delle multinazionali? Michele Quattrocchi è la prova vivente che non sempre è vero. Ha aperto la sua videoteca a Milano nel 1984, quando Blockbuster era un nome pressoché sconosciuto, e continua a gestirla tuttora, dopo il fallimento della catena statunitense.
"Quando abbiamo iniziato, quasi 30 anni fa, c'era il video 2000, un sistema sviluppato all'epoca da Philips. Poi c'è stata l'era del vhs, del dvd e, ora, del blu ray". Nel frattempo la videoteca di Michele ha resistito all'assalto di Blockbuster che, nella sua zona, aveva aperto ben 3 punti di vendita.
"In quegli anni molte piccole realtà come la mia sono state spazzate via. Noi abbiamo resistito perché ho puntato sul catalogo, anche nei tempi di maggior crisi". Un esempio? Per la sua videoteca ha sempre acquistato tutte le uscite del mese.
Non solo i film di cassetta, ma anche quelli che non sono mai stati distribuiti al cinema, le piccole produzioni indipendenti oppure i documentari. "E poi abbiamo orari lunghi e siamo aperti 365 giorni l'anno. Il che significa che a Natale, Ferragosto e Capodanno siamo qui. E non è facile per una società piccola!"
Ora, dopo la chiusura del principale competitor, Michele ha visto aumentare la sua clientela: "in 3 mesi abbiamo fatto 3.000 tessere. Arrivano molte persone anche da altre zone della città perché ormai le videoteche sono davvero poche".
Dal suo osservatorio Michele ha assistito non solo ai cambiamenti della tecnologia ma anche ai mutamenti della clientela. "In passato venivano molti ragazzi. Negli ultimi anni sono diminuiti perché tendono a scaricare i film da internet. Ma ho notato che, da qualche tempo, stanno tornando perché cercano dei film particolari, magari più vecchi, che on line non trovano".