Due bambini alla settimana. Secondo le Nazioni Unite nonostante la assicurazioni di aver imboccato la strada della democrazia la giunta militare continua a violare i diritti umani per esempio arruolando baby soldati per 40 dollari, un sacco di riso e una tanica di benzina. Sono stati almeno 24 i minori costretti a entrare nell'esercito nei primi tre mesi del 2012. L'International Labour Organization, l'agenzia delle Nazioni Unite che promuove la giustizia sociale e il rispetto dei diritti umani nel mondo, sta verificando altre 72 denunce di reclutamento di minorenni tra gennaio e aprile di quest'anno. La notizia delle violazioni arriva in un momento in cui l'Occidente sta pensando di alleggerire le sanzioni nei confronti della giunta militare che ha governato la Birmania con il pugno di ferro dal 1962 (anno del colpo di Stato) al 2010 quando ha deciso di indire elezioni democratiche e di rilasciare il premio nobel per la Pace Aung San Suu Kyi. La leader birmana in questi giorni sta visitando l'Europa per la prima volta dopo 20 anni, è andata ad Oslo a ritirare il suo premio Nobel e ad Oxford dove aveva vissuto con la sua famiglia.
Sono molti gli imprenditori occidentali che vorrebbero investire in Birmania e che premono per un colpo di spugna totale sulle sanzioni, anche perché i loro colleghi asiatici sono già entrati in azione e hanno trovato campo libero. Ma i gruppi per i diritti umani mettono in guardia sulla lentezza con cui vengono varate le riforme. Il reclutamento dei soldati bambino è la prova di quanto sia ancora lunga la strada verso la democrazia. Il 23 giugno scorso in questo post avevamo raccontato delle persecuzioni cui sono sottoposti i rohingya, di religione musulmana.
I ricercatori di Child Soldiers International sono appena tornati da un viaggio a Rangoon e al confine con la Thailandia dove hanno intervistato alcuni bambini arruolati nell'esercito. I volontari dell'organizzazione hanno raccontato che i militari girano per le strade alla ricerca di minori in difficoltà cui poi procurano documenti falsi che attestano la loro maggiore età. Chi vuole lasciare l'esercito è costretto a trovare almeno tre o quattro persone che lo rimpiazzino. "Il governo birmano - ha detto all'Independent Richard Clarke, direttore dell'organizzazione - deve smettere di arruolare bambini e la comunità internazionale deve fare una forte pressione in tal senso".
Aung Myo Min, un birmano in esilio che aiuta questi minori a rifarsi una vita dalla vicina Thailandia, lancia l'allarme: "Non abbiate fretta di togliere le sanzioni e fare affari con Myanmar - dice -. E' ancora un Paese con poche protezioni nei confronti dei lavoratori. E c'è ancora la repressione".