Oggi sono cinquantasei le vittime delle violenze in Siria; almeno venti sono morte nei sobborghi di Damasco, dove sono in corso combattimenti e bombardamenti da parte delle forze governative.
Ieri sono rimaste uccise altre sessantacinque persone. Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) è questo il triste bilancio degli scontri tra le forze governative e i ribelli dell'Esercito libero siriano (Els) in varie aree del Paese.
Secondo i Comitati locali di coordinamento dell'opposizione, i combattimenti si sono estesi anche al sobborgo di Daraya, dove sono stati arrivati i rinforzi delle truppe governative. L'agenzia ufficiale Sana ha confermato gli scontri affermando che le forze regolari hanno condotto con successo operazioni contro gruppi armati di "terroristi".
Al confine con la Turchia, nella provincia settentrionale di Idlib, i Comitati dei ribelli affermano di aver abbattuto un elicottero governativo e distrutto tre carri armati durante scontri a Saraqb. Non meno di 280 militari avrebbero disertato
vicino a Idlib, vicino all'autostrada che porta ad Aleppo, secondo gli attivisti citati dalla televisione panaraba Al Jazira.