di Michele Serra
Il governo pensa a congelare i lavoratori senza stipendio né pensione, per risvegliarli nel 2014. Ma il Tesoro ha delle perplessità relative al costo dell'energia elettrica necessaria. La Fornero sdrammatizza: 'Si tratta solo di tre soggetti in tutto'
(22 giugno 2012)
Gli esodati: italiani che non hanno più lo stipendio, ma ancora non percepiscono la pensione. Prigionieri di una surreale sospensione della vita e del tempo. Come è potuto accadere? Il sottosegretario Lewis Carroll, a nome del governo Monti, si è detto disposto a spiegarlo, non prima di questa sera ma neanche dopo questa mattina, e solo in quel giorno della settimana che è tra il lunedì e il martedì.
In difficoltà gli economisti, che non sanno come classificare un soggetto sociale che non è produttivo ma neanche a carico, non ha lavoro ma non è disoccupato, non è defunto ma non ha gli stessi diritti degli altri viventi.
Pare che il solo precedente assimilabile sia il ghur dei Sumeri, un sacerdote che aveva il diritto di celebrare il suo funerale ancora da vivo, pronunciando personalmente il proprio elogio funebre. Impotenti perfino i teologi, spiazzati dalla recente abolizione del Limbo.
Quanti sono Secondo l'Inps gli esodati sono 300 mila. Secondo il ministro Fornero, sono tre. E' lo stesso ministro, molto seccata per lo spiacevole equivoco, a spiegare come è potuto accadere. "Si tratta di tre fratelli, Gino, Pino e Maria, che di cognome si chiamano Centomila. Il comunicato dell'Inps spiegava, correttamente, che gli esodati sono tre Centomila. I giornalisti hanno equivocato".
Le soluzioni La più efficace sarebbe sicuramente l'ibernazione, in attesa che dal 2014 in poi l'esodato, scongelato con qualche giorno di anticipo, dopo l'opportuna riabilitazione degli arti possa recarsi a riscuotere la pensione. Ma è una soluzione molto costosa, ed essendo l'esodato a reddito zero è improbabile che abbia i mezzi per affrontarla.
Escluso che l'onere possa ricadere sulla collettività, nei confronti della quale l'esodato deve già sentirsi in colpa per il solo fatto che esiste. Allo studio del governo una ibernazione low cost, a carico di associazioni benefiche, in freezer cinesi multiuso, tra gli involtini primavera e la polpa di granchio. Importante che l'ibernato abbia, ben visibile, l'etichetta "non per uso alimentare". Si sono già verificati spiacevoli incidenti. In un piatto di riso cantonese è stata ritrovata, quasi intatta, la patente di guida di un esodato ibernato il mese precedente. Un'altra possibilità sarebbe la classica panchina al parco: ma le associazioni dei pensionati hanno già fatto sapere che i posti a disposizione sono pochi, e i pensionati molti. L'esodato potrà dunque passare le sue giornate nei parchi e nei giardini, ma in piedi.
La malavita Un'altra concreta possibilità di sopravvivenza è entrare nella malavita organizzata. Dopo molti anni di lavoro, non è certo la professionalità che manca. In una cosca mafiosa di media grandezza, dove gli imbecilli raccomandati (esempio tipico il figlio del boss) si contano a decine, un buon direttore del personale appena esodato è una vera benedizione.
Molto richiesti anche gli ex venditori di assicurazioni porta a porta: per la riscossione del pizzo pare che incutano un terrore nettamente superiore a quello dei tradizionali killer. Tra la vecchia minaccia "ti spacco le ossa" e un ex venditore di assicurazioni che ti dice "torno domani con un prospetto di polizza su misura per lei e per i suoi familiari", pare che il ricattato ceda molto più facilmente al secondo. Una curiosità: tra le motivazioni più frequentemente addotte dagli esodati per essere ammessi nella malavita, la più ricorrente è "rapinare la Banca d'Italia".
Il campo profughi Un campo profughi per gli esodati italiani. Pare che esista già una proposta operativa: partenza da Lampedusa e arrivo a Lampedusa dopo una breve escursione in gommone a poche miglia dalla costa. Secondo tutte le authority internazionali interpellate, l'Italia non potrà certo negare lo status di profugo politico a persone che hanno perso in un colpo solo lavoro, diritti e dignità.