La Russia ha perso un'attivista per i diritti umani coraggiosa e dedicata alla causa,
che non aveva paura di prendere posizione contro la violenza e l'impunita' e levava sempre la sua voce per chiedere giustizia' - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.
L'organizzazione per i diritti umani chiede alle autorita' russe di avviare indagini complete e imparziali sull'uccisione di Anna Politkovskaia, di renderne pubblici i
risultati e di portare di fronte alla giustizia i responsabili.
Amnesty International chiede inoltre al governo di Mosca di prendere misure urgenti
per assicurare che tutti i difensori dei diritti umani e i giornalisti indipendenti, compresi coloro che lavorano nel Caucaso del nord, possano svolgere la loro attivita' in condizioni di sicurezza e senza timore di minacce e intimidazioni.
Anna Politkovskaia denunciava le violazioni dei diritti umani in Cecenia dal 1999, attraverso i suoi articoli sulla Novaia Gazeta. Per questo suo coraggio, aveva ricevuto numerosi premi internazionali, tra cui nel 2001 il Global award for human rights journalism istituito dalla Sezione Britannica di Amnesty International. Si era anche occupata di violenza nell'esercito, corruzione e brutalita' della polizia.
In passato aveva subito ripetute intimidazioni dalle autorita' russe e cecene.
In varie occasioni, era stata arrestata e minacciata di pesanti conseguenze se non avesse cessato di scrivere. Nel settembre 2004 aveva denunciato di essere stata avvelenata a bordo di un aereo sul quale intendeva raggiungere Beslan, nell'Ossezia del Nord, mentre era in corso il sequestro di centinaia di ostaggi.