dalle h. 18.00

@ STRIKE Spa, Via U. Partini 21 (Zona Portonaccio-Casalbertone) - Roma.

latitudini_migrantiPer la giornata mondiale del rifugiato si aprono nuovi paesaggi del mondo migrante in cui cultura, arte e musica si susseguono in un ricco programma da pomeriggio a notte.

Laboratorio 53 e Medici per i diritti Umani (MEDU), in collaborazione con Yo migro e REFUGEE scART vi invitano a un evento creato dal basso che unisce idee e pratiche concrete della vita dei richiedenti asilo e rifugiati di questa città.

Giochi acrobatici, videoproiezioni e teatro, artigianato e cucina sono promossi dalle mani sapienti dei rifugiati. Per affermare il diritto di asilo e costruire una comunità a venire.

Come ospiti i giovani Nafsi Africa Acrobats di Nairobi, la compagnia teatrale GalloSansone e il loro sud immaginario nutrito di nuovi racconti migranti, il laboratorio fotografico di Jean Marc Caimi e i musicisti Sandro Joyeux & Madya Diebate in concerto.

Programma - entrata a sottoscrizione 3 euro:

18,00 NAFSI AFRICA ACROBATS
Gruppo di acrobati kenioti che porta avanti progetti con giovani degli slums di Nairobi, insegnando loro l'arte delle acrobazie, della danza, della pittura, dello yoga, della fotografia e del video come strumenti di riappropriazione degli spazi e di se stessi. Lo scopo non è quello di trasformare tutti i ragazzi in artisti ma di aiutarli ad inserirsi nel tessuto sociale e tenerli lontani dalla criminalità organizzata. Per info: www.nafsiafrica.webs.org
Nafsi Africa Acribats. Facebook

18,30 PROIEZIONI

"Del Colore del Grano" di Laboratorio 53 , " Città senza dimora. Indagine sulle strade dell'esclusione " di Medici per I diritti umani e "Io parlo Italiano" di Angela Bulleri e Esra Bekerslan (fuori concorso al Medfestival 2011).

"Io parlo italiano" racconta la storia di tre immigrati che risiedono a Roma: Chai, un ricercatore di Hong Kong che fa esperimenti sula memoria umana, Maam Diarra, una cantautrice senegalese e Shapan, un uomo bengalese che lavora nel mercato mutietnico dell'Esquilino. Shapan, Chai e Maam Diarra frequentano la scuola di Italiano all'Esc Atelier, a San Lorenzo (Roma), e dal momento in cui hanno deciso di frequentare le lezioni, le loro vite si sono intrecciate.


20,00 CENA MAKI' - Africa fusion - a sostegno delle attività di Laboratorio 53
(è gradita prenotazione a: info @laboratotio 53 .it, tel. 3467493833)

21,00 TEATRO Frammenti da "La parabola della croce storta - Atti di immaginazione" - La Compagnia GalloSansone incontra i Richiedenti Asilo Roma

Un racconto sulla sete, arricchito dalle voci dei rifugiati. Non la sete reale e pragmatica, che costringe alla morte le anime ai margini del mondo. La storia di questo paese dove manca l'acqua da sempre, con il suo carosello di personaggi apparentemente condannati dal proprio ruolo, assume i contorni di un dramma puramente simbolico, dove la sofferenza diventa letteraria e la povera gente si rivela insospettabile depositaria di una saggezza antica. Cornice di questo dilemma, il Sud. Un posto meraviglioso, ricco di tradizioni e di speranze, di dialetti che si incrociano e si rispondono, di fervore e di attese, ma che da secoli lotta per affrancarsi da una miseria fatta di rinunce e fierezza, di pance vuote e teste alte. E, sullo sfondo, solitario, un albero. Un "ulivo torto", protagonista invisibile ma imponente dell'intero racconto, allegoria geniale della più maestosa antichità resa improduttiva dal tempo e dalla natura, sul quale il paese si accanisce per stabilirne il destino.

22,00 CONCERTO SANDRO' JOYEUX e MADYA DIEBATE'

con proiezioni notturne del laboratorio fotografico "Gli occhi del nostro mondo"

Sandro Yoyeux utilizza la cassa armonica della sua chitarra come grancassa e rullante, intreccia arpeggi dal sapore africano a ritmiche sincopate. Le sue canzoni parlano di città lontane, Dakar, Kinshasa, Kartoum, raccontano storie di villaggi, di bambini soldato, di fiumi e di foreste in pericolo, trascinano il pubblico in un vero e proprio viaggio attraverso la musica le lingue e i dialetti di Algeria, Marocco, Mali, Senegal, Costa d'Avorio, Congo, Madagascar, Francia, Italia e Giamaica. La sua ispirazione è fortemente votata al racconto di un mondo che migra e si trasforma.

Madya Diebate viene dalla Casamance, una regione a sud del Senegal. Discende da una famiglia griot, con una parentela stretta con la famiglia di Toumani Diabate e Ballake Sissoko.
La kora, l'arpa a 21 corde dei mandingo, è originaria di quelle terre. Madya Diebate può essere considerato uno dei più virtuosi suonatori di kora della diaspora africana. Attento interprete della cultura mande suona sia in gruppi tradizionali che in progetto di fusione che vedono assieme la crema del jazz italiano e la tradizione orale ouest-africaine.

SPAZI gratuiti per expo e banchetti a sostegno del diritto di asilo info comunicazione @medici per diritti umani .org

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