Ha la forma di un arancio ma il colore del limone. È commestibile ma di solito non si mangia. Sono i misteri del bergamotto, l'agrume ricavato da un innesto che si utilizza principalmente nella profumeria e nella cosmetica internazionale ma anche nella produzione di dolci, gelati, bevande e ultimamente anche nella farmacopea. Nonostante numerosi di tentativi d'impiantarlo altrove, cresce e prospera soltanto in un territorio specifico della provincia di Reggio Calabria, lungo fascia costiera che si affaccia sullo Jonio, la cosiddetta zona grecanica. È dunque un simbolo riconosciuto di territorio e testimonial di biodiversità, da difendere e conservare. La lieve differenza fra la temperatura diurna e quella notturna, la conformazione geomorfologica dell'area con ampie valli solcate dalle fiumare, i venti di scirocco che portano, d'inverno, piogge abbondanti e d'estate caldo umido, infine il suolo, caratterizzato da terreni alluvionali ricchi di sostanze minerali, sono i fattori che concorrono alla perfezione organolettica dell'olio essenziale, composto da 354 elementi chimici che lo distinguono da quello di altri agrumi.

Dal ?700 agli anni ?60 del secolo scorso, si sfruttavano soltanto le proprietà olfattive e fissative ricavate dalla buccia del bergamotto, basti dire che l'olio essenziale fu adoperato da Sir Grey per aromatizzare le foglie di tè indiano creando uno degli infusi più bevuti al mondo, l'Early Grey. Poi una fase discendente, dovuta all'irrompere della concorrenza insostenibile dei prodotti sintetici. Negli ultimi anni si è verificato il rilancio, sul mercato mondiale, dell'uso dell'essenza naturale, dando nuovo impulso ai produttori. Un vero e proprio tesoro dell'agronomia locale, dunque, intorno al quale si è costruita una filiera unica al mondo, che conta 650 aziende agricole per un totale di circa 7mila addetti (oltre l'indotto) capaci di esprimere il 95% della produzione mondiale. Inoltre, sta crescendo  un'interessante filiera d'eccellenza, strettamente legata alla riscoperta e valorizzazione, anche turistica, del territorio, al recupero dei borghi antichi, ma anche all'innovazione. Il bergamotto ha un nemico nei mutamenti climatici, di cui si può considerare termometro. Da qui le preoccupazioni per una centrale a carbone, quella di Saline Joniche, che una società multinazionale vorrebbe costruire proprio nell'area  più direttamente interessata alla coltura.
Intanto l'Unione Europea  ha riconosciuto l'essenza di bergamotto come prodotto DOP.

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