Martedì scorso, 12 giugno, è mancata Elinor Ostrom. Scienziata politica di fama internazionale era stata insignita nel 2009, prima donna, del premio Nobel per l'economia. Era conosciuta soprattutto per i suoi studi pionieristici sui commons, beni posseduti e gestiti da comunità in forma di risorse comuni. Per questa ragione Euricse l'aveva invitata a far parte del comitato scientifico della nuova rivista Jeod - Journal of Entrepreneurial and Organizational Diversity. Di seguito una nota di Carlo Borzaga che introduce uno scritto ancora inedito della scienziata statunitense.
"Credo che il miglior modo per ricordare Elinor Ostrom sia di darle, ancora una volta, la parola. Affidarci a lei per un'ultima lezione sui beni comuni, proprio ora che i commons sono passati in breve tempo dall'oblio di reliquie del passato alla sovraesposizione mediatica. Anche nei molti messaggi che ne ricordano la scomparsa abbondano infatti misunderstanding, se non veri e propri errori, rispetto alla natura di questi beni e in particolare alla collocazione nei sistemi economici e sociali delle organizzazioni che ne governano la produzione. Era proprio questo, infatti, il fulcro della ricerca di Elinor Ostrom: la governance dei beni comuni, come si intitola il suo libro più conosciuto e citato. Euricse intende ricordarla proponendo quella che probabilmente è una delle sue ultime lectio magistralis.
Si tratta di un intervento tenuto lo scorso 29 marzo in occasione dell'annual memorial lecture in onore di Friedrick von Hayeck, il filosofo ed economista austriaco esponente storico del liberalismo. Una sede che forse a qualche seguace dei beni comuni dell'ultima ora potrà apparire financo poco opportuna, ma che in realtà esemplifica il carattere eclettico del pensiero della Ostrom. Grazie ad Alberto Mingardi dell'Istituto Bruno Leoni che ne aveva scritto una efficace sintesi sul domenicale de Il Sole 24 Ore e grazie a Philiph Boot dell'Institute of Economic Affairs organizzatore dell'evento, Euricse è venuto in possesso del testo completo della lectio che propone ai suoi lettori, presto anche in lingua italiana. Un testo che ripropone il grande programma di ricerca della scienziata americana, una sorta di testamento destinato non solo a chi studia ma anche a chi si propone di fare policy making sui beni comuni. Le indicazioni che emergono dalla lettura sono molto chiare e insieme stimolanti. Ad iniziare dalla necessità di adottare un approccio multidisciplinare allo studio dei commons e un metodo autenticamente empirista volto a cogliere, più che le tendenze d'insieme, le peculiarità delle forme di governance dei beni comuni, spesso sbrigativamente etichettate come "terza via" tra stato e mercato, ma in realtà rilevabili sotto mentite spoglie anche tra queste stesse istituzioni. Infine un riferimento alla conoscenza degli ecosistemi naturali e sociali rispetto ai quali si costruiscono le forme di gestione comune più adeguate. Un imperativo così importante da spingere la stessa Ostrom studiare i meccanismi di crescita degli alberi. La sua ultima, grande lezione, soprattutto per coloro che ambiscono, come il nostro centro di ricerca, a lavorare sui meccanismi di governance diversi da mercato e governo, la cui importanza è destinata a crescere anche a seguito della crisi in corso."
The Future of the Commons: Beyond Market Failure and Government Regulation di Elinor Ostrom
http://euricse.eu/sites/euricse.eu/files/ostromeditedlectureonly_1_0.pdf