È stato presentato lunedì 4 giugno 2012 a Roma il dossier della Campagna Sbilanciamoci! sulle spese militari "Economia a mano armata", in contemporanea con il lancio mondiale del SIPRI Yearbook 2012, il compendio statistico dell'Istituto di ricerca sulla pace internazionale di Stoccolma.
All'incontro sono intervenuti Giulio Marcon, portavoce della campagna e Massimo Paolicelli, di Sbilanciamoci che hanno presentato il libro bianco che analizza le spese militari sotto molteplici aspetti: dagli sprechi pubblici alla riconversione dell'industria militare, dal caso Finmeccanica al commercio internazionale di armamenti, dalle missioni italiane all'estero ai rapporti tra crisi economica e spesa militare, senza tralasciare la dubbia utilità di alcuni sistemi d'arma come gli F35 e la relativa campagna di pressione "Taglia le ali alle armi" volta alla cancellazione della costruzione dei cacciabombardieri Joint Strike Fighter.
I dati presentati parlano di 30 miliardi complessivi di spesa (fonte Sipri) nel 2012, oltre 10 miliardi nei prossimi anni per 90 cacciabombardieri F35 e ben 1,4 miliardi di euro per le missioni militari all'estero. La spesa militare globale nel 2011 è aumentata dello 0,3% in termini reali rispetto al 2010, raggiungendo i 1.740 miliardi di dollari; il 75% della spesa mondiale per armamenti nel 2011 riguarda appena 10 Paesi e gli Stati Uniti si confermano leader della classifica con il 43% della spesa mondiale militare. La media globale della quota del Prodotto interno lordo destinato alle spese militari è pari al 2,6%.
"L'obiettivo del dossier - dichiarano i promotori - è quello di fornire informazioni e analisi, dati e proposte su come ridurre la spesa militare e su come orientarla in senso sociale, riconvertendo l'industria militare e investendo nelle misure necessarie a fronteggiare la crisi, nel welfare, nell'ambiente, nel servizio civile e nella cooperazione internazionale, perché è possibile svuotare gli arsenali per riempire i granai".
La campagna Sbilanciamoci ha lanciato alcune proposte, tra cui: il taglio di 10 miliardi in tre anni delle spese militari, la riduzione da 190mila a 120mila gli organici delle Forze Armate, la cancellazione del programma di costruzione ed acquisizione dei cacciabombardieri F35. Sbilanciamoci propone inoltre che i soldi risparmiati siano destinati ad un piano straordinario di ammortizzatori sociali e di sostegno al reddito per 300mila precari, alla messa in sicurezza di 3mila scuole e per consentire a 70mila giovani di poter svolgere il servizio civile.
Alla presentazione sono intervenuti inoltre il Senatore Francesco Ferrante, Riccardo Troisi, della Rete Disarmo, Alessandra Mecozzi della Fiom, A. Nicotra.
Il testo completo del dossier è disponibile gratuitamente sul sito della Campagna Sbilanciamoci!