Legalità, una intera giornata dedicata alla vittima innocente della ferocia camorristica caduta 15 anni fa.
Musica, arte, sapori della terra, laboratori per bambini. La Fondazione Silvia Ruotolo ha coinvolto associazioni e istituzioni per dedicare una giornata alla memoria di Silvia Ruotolo, giovane madre ammazzata dalla camorra a Salita Arenella, a Napoli, quindici anni fa.
"Il dolore si è trasformato in impegno e nel desiderio di contagiare gli altri" ha detto Don Luigi Ciotti ricordando la donna.
Presieduta dalla figlia di Silvia Ruotolo, Alessandra Clemente, la Fondazione ha voluto organizzare nei giardini di Piazza Medaglie d'Oro, intitolati proprio a Silvia Ruotolo, una giornata di iniziative. Gli eventi di "Tutto ciò che libera tutto e ciò che unisce" è infatti il risultato della collaborazione tra la V Municipalità, la Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura italiane, l'associazione Libera, il Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità e la Fondazione Pol.i.s., con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione.
"Sta cambiando il modo in cui i parenti delle vittime delle mafie reagiscono al dolore - ha detto Don Luigi Ciotti - Alessandra, la figlia di Silvia, ora è una donna che sta cercando di impegnarsi per migliorare la realtà in cui vive facendo cose per gli altri. Il Coordinamento nazionale dei familiari delle vittime cerca di allargarsi in molte zone del Paese, le cose stanno cambiando ma la strada è in ancora molto in salita". "Non bastano le amministrazioni buone e oneste, ci vuole lo Stato - ha aggiunto Ciotti- ci vogliono meno leggi e più legge, la magistratura deve essere messa in condizione di lavorare e poi ci vuole educazione e tanto lavoro".
Durante tutta la giornata si sonotenuti inoltre un picnic a base di prodotti di Coldiretti, Libera Terra e Nuova Cucina Organizzata, provenienti dai terreni confiscati ai clan, e nel pomeriggio una passeggiata antiracket con il Prefetto di Napoli Andrea De Martino accompagnato dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris.