di Daniela Sartorio
In queste ultime settimane in cui ha tenuto banco la riforma del mercato del lavoro imprese ed esponenti politici del Pdl hanno invocato come condizione imprescindibile perchè il testo venga approvato una maggior flessibilità in entrata. A tale proposito su uno dei più autorevoli siti di ricerca del lavoro è comparso il seguente annuncio:
PER AZIENDA CLIENTE OPERANTE NELL'AREA SERVIZI RICERCHIAMO PERSONALE DA INSERIRE CON MANSIONI DI HELP DESK DI PRIMO LIVELLO. LE RISORSE DOVRANNO CONTATTARE PER CONTO DI UNA AZIENDA CLIENTE DEI PUNTI VENDITA, E SEGUIRE I TITOLARI DEGLI STESSI NELLA INSTALLAZIONE DI UN FILE NECESSARIO ALLA LORO ATTIVITA'. SI OFFRE UN CONTRATTO A PROGETTO DI UNA SETTIMANA, RETRIBUITO A CONTATTO, DUE EURO E CINQUANTA LORDI PER OGNI CONTATTO UTILE (CIOE' PER OGNI FILE INSTALLATO DAL RIVENDITORE). LA MEDIA E' DI 3 CONTATTI UTILI ORA. LA RICERCA HA CARATTERE D'URGENZA
Ecco la tanto invocata flessibilità: una retribuzione lorda che viene corrisposta solo e soltanto in base agli obiettivi raggiunti , per una retribuzione che definire pidocchiosa è un eufemismo (tanto varrebbe parlare di carità); naturalmente con parte del versamento dei contributi a carico del fortunato dipendente che verrà assunto.
Probabilmente di annunci come questo ne è piena la rete, anzi, forse si trova anche di peggio: tuttavia quando l'ho letto non ho potuto non sobbalzare sulla sedia, chiedendomi se davvero siamo arrivati ad un tale svilimento della dignità delle persone, per cui certe aziende ormai sono convinte che sia legittimo fare profitto in questo modo vergognoso, tanto c'è la crisi che giustifica qualunque indecenza .
Purtroppo ci sarà sempre qualcuno che spinto dalla disperazione accetterà di farsi calpestare ed umiliare da questi pseudo datori di lavoro e che, anzi, sarà grato per qui pochi euro che riuscirà a racimolare, ma se vogliamo che le cose nel nostro paese cambino non bisogna rassegnarsi, nè perdere la capacità di indignarsi: io spero che chi ha pubblicato tale annuncio legga questa mail e si riconosca: purtroppo nel sito non veniva riportato il nome dell'azienda, sennò l'avrei gridato ai quattro venti per metterli alla berlina di fronte a tutto il web: se non si possono fermare questi contratti, almeno cerchiamo di far vergognare chi ne fa uso.
Un'altra cosa, però, trovo altrettanto scandalosa: tale azienda si è rivolta per la sua ricerca ad un'agenzia di lavoro somministrato, che ha quindi accettato il mandato nonostante i termini dell'offerta rasentino lo schiavismo: ma le agenzie non aderiscono ad un codice etico che vieta qualunque forma di sfruttamento della manodopera?
Un simile caso dovrebbe far riflettere tutti coloro che stanno discutendo di riforma del mercato dell'occupazione: la flessibilità ormai si è spinta sino al punto di sgretolare non soltanto la certezza del posto fisso, ma addirittura quella-basilare- della retribuzione, in un compromesso al ribasso che finisce per rendere sempre più opaco il confine tra lavoro e volontariato, tanto che ormai un diritto sancito dalla Costituzione ha finito quasi per trasformarsi in un hobby riservato a nobildonne annoiate. Questa è la faccia indecente della flessibilità: Confidustria è sicura di volerne di più?