"Avrei una domanda un po' insolita". Insolita forse un po' perché si tratta di Italia e non di San Francisco? Scrive Fabio Macinelli sul gruppo di discussione Italian Startup scene: "Ci sono startupper che hanno iniziato già avendo una famiglia a carico? Com'è andata?".
Il dibattito su "Come fare una start up se si ha una famiglia", si è propagato online in pochi minuti, contando decine di commenti di startupper che affrontavano il tema, raccontando della propria esperienza. Una conversazione interessante e rilevante, perché aiuta a capire come conciliare famiglia, lavoro e l'avvio della propria impresa.
"Bella domanda! - risponde Marco su Italian Starup Scene - Io ci sono dentro fino al collo: moglie e figlia di tre anni e? tanta pazienza!". "Una moglie, due figli (3 e 1 anno), un lavoro giornaliero e una speranza semi-clandestina di una start-up notturna. Se funziona sarà stata tutta guadagnata", racconta Emanuele. E Daniele aggiunge: "moglie, figlia e day job: com'è andata te la racconterò dopo?"
Nel proseguire la lettura, arrivano i consigli da chi ha già un bagaglio di esperienze da condividere: "La cosa da fare è mettere da parte i soldi per un anno di assenza di stipendio. E' una fatica ma si può fare".
Anche per questi motivi Marco ha "Mollato un lavoro a tempo indeterminato e sicuro. L'avventura è iniziata da poco". Matteo è schietto e diretto: "Divorzio". Floriano risponde: "Com'è andata? Work in progress". Antonio lancia un po' di speranza: "Si può fare" ma "ci vuole tanto coraggio", aggiunge Giulio.
"Mia moglie lavora con me e ci mantiene (è il mio capo), abbiamo raccolto capitali e la start up si chiama Salva la Mamma (SaveTheMom) e quindi se funziona ci darà una mano in tutti i sensi", racconta Marco.
Di come fare una start up e allo stesso tempo non perdere la propria famiglia, ne parla anche un post su Hacker News in cui si legge un consiglio prezioso come questo: "Se la sera riuscirai a spegnere l'iPhone, ti salverai da molti grattacapi".