Per il ministro dell'Istruzione la digitalizzazione del Paese passa dal superamento delle singole sperimentazioni. E' sulla scuola che bisogna fare leva per il grande salto
di P.A.
La digitalizzazione del paese passa dal superamento di particolarismi e frammentazioni sperimentali. La pensa così il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, che punta sul ruolo della scuola e dei giovani come catalizzatori di una rivoluzione che deve coinvolgere anche le vecchie generazioni, che sono ancora lontane dal digitale. "La cabina di regia sulla cosiddetta ?agenda digitale' sta lavorando su sei grandi temi: le infrastrutture, il commercio elettronico, la scuola, l'educazione dei cittadini, il governo e le comunità intelligenti". Lo ha detto il ministro dell'istruzione Francesco Profumo intervenuto nella trasmissione ?Prima di tutto', condotta da Pietro Plastina e Francesca Malaguti su Rai Radio Uno.
"E' un ?progetto Paese' - ha proseguito il ministro - che punta a superare i particolarismi e le singole sperimentazioni. Elementi centrali in questa operazione sono la scuola - quindi le nuove generazioni - e il recupero delle persone di età maggiore, che non sono ancora vicine al digitale. In questo è ancora la scuola che può intervenire. Ci sono esempi molto interessanti di progetti. Uno per tutti: nel pomeriggio i ragazzi dedicano un po' di tempo per insegnare agli adulti, ai loro nonni che cosa significa utilizzare internet, che cos'è un computer. E a fronte di questo impegno ottengono crediti per la maturità".
"A scuola - ha concluso Profumo - il digitale deve essere per tutti. La nostra è una scuola di grande democrazia ed è il presidio principale dello Stato. L'impegno quindi è di portare tutti i nostri ragazzi, indipendentemente dalla città in cui vivono e dalla loro condizione sociale, a essere cittadini di domani, con una competenza e una preparazione dal punto di vista delle tecnologie digitali che siano quelle di un Paese moderno".
Intanto il Miur continua a spingere sulle smart city. Viale Trastevere ha firmato un protocollo di intesa con Poste Italiane che offrirà il proprio supporto fornendo i servizi finanziari per la gestione dei fondi diretti ai progetti selezionati nel quadro del programma Smart Cities-Social Innovation.
"Poste Italiane è sempre pronta a offrire supporto a quanti operano nel campo della ricerca e dell'innovazione - spiega l'Ad di Poste Italiane, Massimo Sarmi - In questo caso, assicureremo al Miur l'apporto dei nostri servizi finanziari tradizionali e via web per l'assegnazione dei fondi a sostegno dei migliori progetti del programma "Smart Cities-Social Innovation", un'iniziativa - ha aggiunto Sarmi - che raccoglierà le idee più efficaci e innovative per rendere le nostre città sempre più "intelligenti" e tecnologicamente capaci di semplificare e migliorare la qualità della vita delle persone".
Con i progetti di Innovazione sociale, che sono cofinanziati dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale per le Regioni Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia), il Miur punta a raccogliere idee tecnologicamente innovative con i quali la ricerca e il mondo delle imprese possono individuare e sviluppare nuove soluzioni per innalzare la loro competitività, migliorando le condizioni socioeconomiche delle quattro regioni di riferimento.
Il Protocollo firmato prevede che Poste Italiane e il Miur possano integrare e arricchire in seguito il pacchetto di servizi che saranno attuati grazie all'intesa, con particolare riferimento alla filiera della gestione degli incentivi e dei fondi dell'Unione Europea.