La Comunità Papa Giovanni XXIII plaude per l'arrivo di nuove risorse ma chiede al Governo di non abbassare la guardia. Ecco il comunicato

"Una boccata di ossigeno" è il paragone più calzante per descrivere lo sforzo ed il risultato che viene preannunciato dal direttore dell'Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, sul reperimento di nuovi fondi per il Servizio Civile: 30-50 milioni da quanto si apprende.

Va riconosciuto l'impegno del Ministro Riccardi e dell'Unsc nella difficile azione di recuperare risorse per scongiurare la consunzione del Servizio Civile per mancanza di fondi.
Tuttavia , altrettanto certo è il fatto che questo finanziamento non salverà il 'malato' servizio civile, che ormai da troppo tempo vive a stento e senza prospettive.

"Una realtà assurda". rileva Giovanni Ramonda, Responsabile Generale dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, "se si pensa al potenziale generativo di quest'esperienza in termini di cittadinanza, formazione civica e professionale, culturale, servizi offerti ed, in ultimo, economico. Il servizio civile è paragonabile ad una scommessa la cui vincita è lauta e sicura. Solo un una strategia senza prospettiva non lo comprende. Esso eredita le lotte e l'evoluzione di una serie di principi affermati da generazioni di giovani e confermati da quarant'anni di storia".
Se l'azione del Governo si fermerà al reperimento meritorio di questi 30-40 milioni e senza uno stanziamento che riporti almeno a 120 milioni annui la dotazione dell' Unsc, attraverso le opportune scelte economiche, il risultato sarà illusorio e questa esperienza così proficua morirà.

L'appello è al Governo ed al suo Presidente e Ministro dell'Economia Mario Monti, perché ristabilisca prontamente la dotazione economica necessaria in capo al Servizio Civile, al fine di proseguire nell'intento di ristabilire solidità ed equità del Nostro Paese. In molti hanno avanzato proposte per rifinanziare il Servizio Civile e crediamo che questo sia il momento di fare delle scelte chiare, definendo quali sono le priorità. Ad oggi nessuna di queste ha ricevuto una risposta di merito.

L'associazione fondata da Don Oreste Benzi, rilancia la proposta di istituire l'"opzione fiscale sulla Difesa" che permetta ad ogni cittadino di scegliere se destinare la propria quota di tasse alla difesa armata o a quella non armata e nonviolenta.
"Intanto l'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII", dice Nicola Lapenta, responsabile per il servizio civile dell'Ente "continuerà a promuovere l' iniziativa Carovana del servizio civile - RianimiAMO il servizio civile, per sensibilizzare società civile ed istituzioni sull'irrinunciabilità di questa esperienza."

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