Un incendio verificatosi nella giornata di ieri ha distrutto sette ettari di grano in Contrada Canali a Mesagne in provincia di Brindisi, confiscati alla Sacra Corona Unita e affidati alla Cooperativa Terre di Puglia Libera Terra. I giovani della cooperativa, dopo il sopralluogo tecnico, hanno presentato una denuncia contro ignoti alla locale compagnia dei Carabinieri. I terreni seminati a grano affidati alla cooperativa Libera Terra Puglia sono due: il primo di circa sei ettari e il secondo di circa quattro ettari. A prendere fuoco è stato il primo appezzamento, quello più grande, dove erano stati stimati non meno di 200 quintali di grano che doveva esser trebbiato tra qualche giorno per produrre i i taralli a marchio "Libera Terra". Adiacente a questi terreni c'è una masseria confiscata e che sarà ristrutturata a breve grazie a un progetto finanziato dal Pon Sicurezza per la realizzazione di una masseria didattica. Già nel passato più volte la cooperativa Terre di Puglia Libera Terra è stata oggetti di numerosi atti intimidatorio e incendi che hanno distrutto vigneti ed ettari di grano.
"In attesa dei riscontri necessari e osservando il doveroso riserbo per il lavoro delle forze dell'ordine e ringraziando l' impegno delle istituzioni - commenta in una nota Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie - ribadiamo con forza e determinazione che le fiamme in Puglia come quelle in Sicilia insieme alle altre forme di intimidazioni subite negli ultimi giorni non fermeranno la scelta e l' impegno del nostro percorso di restituzione alla collettività di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia. Il nostro impegno per la legalità e la giustizia- prosegue Libera - non subirà alcun cedimento e queste intimidazione sono la riprova del positivo che in quella terra come nel resto del paese stiamo cercando di costruire anche grazie alla preziosa opera di magistratura e forze dell'ordine, dell'associazionismo, del mondo cattolico e di molte amministrazioni attente.
"Le fiamme non fermeranno il riscatto della legalità - ha dichiarato Libera- anche perché non si deve cedere alle eventuali intimidazioni di quanti credono con la violenza di seminare paura. A Mesagne da tempo è stata seminata la speranza e il raccolto continuerà a essere fruttuoso. Da tempo in questo territorio sono ben radicati gli anticorpi sociali pronti a rispondere sempre con attenzione e corresponsabilità a qualsiasi atto intimidatorio. Coltivare e produrre sui terreni confiscati ai mafiosi e creare lavoro libero dalle mafie rappresenta il più grande schiaffo alla criminalità organizzata e a chi la copre. Noi continueremo in quel territorio- ha concluso nella nota Libera - a coltivare la speranza, la freschezza di prospettive fondata su lavoro vero, tenace e concreto".