un filo rosso tra i problemi irrisolti del nucleare italiano e la
lotta del popolo giapponese per la messa al bando del nucleare.

Un anno fa si registrò il fermo pronunciamento del popolo italiano contro la ripresa
di programmi di produzione di energia elettronucleare nel nostro paese. Quel grande
successo avvenne a pochi mesi di distanza dal disastro nucleare di Fukushima, in
Giappone (11 Marzo 2011).

Riteniamo necessario aggiornare l'opinione pubblica sullo stato in cui versa
l'eredità del passato ciclo nucleare italiano, e al tempo stesso informarla della
persistente gravità degli incidenti di Fukushima, e delle prospettive dell'energia
nucleare in Giappone e nel mondo.

In Italia, dove non si è mai chiusa l'emergenza nucleare dichiarata dieci anni fa dal
Governo Berlusconi, manca un'autorità di controllo in materia, e non è mai stato
realizzato il deposito nazionale per i residui radioattivi.

Il disastro nucleare in Giappone ha cambiato il panorama e le prospettive
internazionali. L'industria nucleare mondiale è in crisi: questa fonte energetica era
già fuori mercato e si sorreggeva sui sussidi pubblici, ma l'adeguamento delle norme
e dei sistemi di sicurezza la rende definitivamente antieconomica come dimostrano le
recenti e ripetute cancellazioni di ordini in diversi Paesi.

In Giappone dal 5 Maggio scorso tutti i reattori nucleari sono spenti. Il Governo ha
la ferma intenzione di riavviarli, ma l'opposizione nella società civile è molto forte.
Nella conferenza stampa verranno brevemente illustrati la natura dei problemi nei
reattori di Fukushima e i rischi collegati, argomenti che sono stati inseriti in un
appello partito dall'Italia e indirizzato alle Autorità giapponesi e alle associazioni
ambientaliste, che si conclude con richieste precise e circoscritte (in allegato).
ISDE, Legambiente, WWF, Italia Nostra


SARANNO PRESENTI ANCHE
Chie Wada, rappresentante dei cittadini giapponesi in Italia
Angelo Baracca, Professore di Fisica presso l'Università di Firenze
Giorgio Ferrari, Comune di Reggio Emilia, Policy Cura della Città e Sostenibilità
Ambientale
ed altri firmatari dell'Appello


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