Scritto da  Andrea Saroldi

Il panorama della finanza etica si sta espandendo oltre alle storiche Mag e a Banca Etica, anche se bisogna stare molto attenti a chiedersi cosa si intenda con il termine "etico" che viene spesso abusato.

Sono quindi benvenuti gli strumenti utili per orientarsi, come "Il risparmiatore etico e solidale" pubblicato da Altreconomia. Oggi però vi voglio presentare un'altra esperienza, ovvero della banca JAK, che è già presente in Svezia e Danimarca ed è in fase di avvio anche in Italia. Ho incontrato questa esperienza nel 2004 ad un corso sulle valute complementari in Germania, ed allora la descrivevo così.

 

Le banche del sistema JAK, presenti in Danimarca ed in Svezia, operano per una economia libera dall'interesse. La banca cooperativa JAK svedese conta su 26'000 soci con una raccolta di risparmi per un totale di 75 milioni di Euro. Il sistema JAK si basa sul fatto che una persona in periodi diversi della propria vita può trovarsi ad essere sia risparmiatore che bisognoso di prestiti, e che se si riesce a bilanciare il flusso nel tempo tra debiti e crediti di ogni risparmiatore si può creare un sistema in cui chi oggi deposita i risparmi potrà domani ricevere un prestito.

In pratica, chi deposita i propri risparmi presso la banca JAK ha un interesse nullo sul proprio conto ma acquisisce dei punti in base alla quantità e alla durata del suo prestito. Quando sarà lui ad avere bisogno di soldi, in base ai punti accumulati, potrà chiedere un prestito a condizioni vantaggiose. Il costo per la gestione dei prestiti corrisponde ad un interesse del 2,5%, che serve a pagare le spese di struttura della banca.

Ora stanno pensando a come investire in modo stabile e locale i soldi delle pensioni. L'idea è quella di acquistare dei beni immobili (case, terreni, boschi, impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili) con i soldi accantonati per la pensione. Quando il lavoratore va in pensione si trova ad avere una quota nella società che possiede questi beni e può utilizzare questa quota per ottenere la sua pensione. Il sistema complessivo, favorendo una economia senza interessi e investendo in beni durevoli, contribuisce a stabilizzare l'economia locale.

 

Le iniziali J.A.K. vengono dal danese terra (Jord), lavoro (Arbete) e capitale (Kapital). Il movimento JAK è iniziato in Danimarca negli anni '30, in un periodo in cui molti agricoltori erano indebitati e senza prospettive nonostante l'attività fosse in attivo. Hanno quindi creato una moneta alternativa senza interessi, che consentiva alla loro attività di essere produttiva. Nel 1934 il governo danese proibì questa valuta complementare per paura che si diffondesse, ma lo stesso concetto riprese vita negli anni '60 e '70 in Svezia e Danimarca attraverso le banche JAK.

L'idea di fondo è quella di costruire un sistema economico legato al territorio e libero dalla schiavitù degli interessi, considerati un meccanismo perverso ed insostenibile. Infatti la regola degli interessi porta inevitabilmente ad una spirale di indebitamento progressivo e di attività speculative per ripagarli. E' un meccanismo che pompa la ricchezza verso chi già la possiede, aumentando la lontananza tra ricchi e poveri e generando inevitabilmente crisi finanziarie sempre più gravi.

Nel sistema JAK quindi chi presta il denaro non richiede interesse, ma accumula "punti" che gli saranno utili a chiedere dei prestiti ad un tasso vantaggioso quando sarà lui ad averne bisogno. In questo modo i risparmiatori sostengono l'economia del territorio. In questi anni l'idea ha iniziato a diffondersi anche in Italia, dove è nata nel 2008 l'Associazione Culturale JAK Bank Italia. Nel 2011 è stato fondato il "Comitato Promotore per la costituzione della Banca Popolare Jak Italia Società Cooperativa", con lo scopo di richiedere le autorizzazioni per lo svolgimento dell'attività bancaria.

 

Riferimenti

- pubblicazioni di Giorgio Simonetti (www.giorgiosimonetti.net)

- Margrit Kennedy, "Interest and Inflation Free Money", 1995, disponibile online su http://userpage.fu-berlin.de/roehrigw/kennedy/english



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