Il "grande balzo in avanti" della produzione cinese fa crescere le coltivazioni biologiche che ora nel mondo - sottolineano LEGAMBIENTE, AIAB e COLDIRETTI - hanno una estensione comparabile all'intero territorio italiano pari a 31,5 milioni di ettari nel 2005 (+ 19 per cento) dei quali 12,1 si trovano in Australia (+ 7,3 per cento), 3,5 in Cina (+ 1057 per cento), 2,8 in Argentina (stabile) e 1 in Italia (+12,8 per cento). Tuttavia mentre le quantità prodotte nelle Americhe, in Europa e in Oceania sono aumentate debolmente di qualche punto percentuale, sono esplosivi i tassi di crescita in Africa (+130 per cento) e soprattutto in Asia con la Cina che diventa un protagonista del mercato mondiale del biologico la cui domanda vale complessivamente 23,5 milioni di euro, cresce del 11,2 per cento e si concentra in Europa e Nord America. Un profondo cambiamento frutto di una vera "rivoluzione culturale" nelle campagne cinesi dove per soddisfare i bisogni alimentari della popolazione interna si è cercato di aumentare le quantità con ogni mezzo: dagli organismi geneticamente modificati (Ogm) all'uso intensivo e incontrollato di pesticidi, dallo sfruttamento del lavoro a quello dell'ambiente. Per leggere il comunicato in versione integrale, vai alla pagina internet: http://www.legambiente.com/associazione/tnews.php?id=3470

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