Se l'Italia è percorsa da un'ideale staffetta di campestri antimafia, alle quali partecipano centinaia di studenti delle scuole medie, è merito di due donne che hanno iniziato a correre insieme per i parchi di Roma. Sono Lucilla Andreucci - ex maratoneta azzurra, campionessa italiana di 5.000, 10.000 metri e mezza maratona, ora commentatrice televisiva per le gare di atletica leggera - e Gabriella Stramaccioni, ex mezzofondista e maratoneta, dieci titoli nazionali, azzurra alle Universiadi di Zagabria nel 1987 e poi protagonista di una brillante carriera da dirigente sportiva e ora direttrice di Libera.
Proprio ascoltando i racconti di Gabriella sulle attività dell'associazione fondata da Don Ciotti, tra un chilometro e l'altro sulle strade della Capitale, Lucilla inizia a maturare l'idea di "Libera la Natura ", una serie di campestri in luoghi simbolo della lotta alle mafie, organizzate da Libera e dal Corpo forestale dello Stato al quale Lucilla appartiene (ora è responsabile dell'ufficio stampa): "E' stato il primo gruppo sportivo di una forza di polizia ad aprire alle donne - racconta - non a caso ne hanno fatto parte Stefania Belmondo e Deborah Compagnoni".
E adesso tutto il gruppo sportivo - formato da atleti (in attività ed ex) e fisioterapisti - collabora all'iniziativa. Prima tappa a Milano il 18 maggio sul campo da calcio del centro sportivo Ripamonti, bruciato dalla ndrangheta nell'ottobre dell'anno scorso dopo che il Comune aveva sottratto - a causa di malversazioni e incuria verso la struttura pubblica - la gestione del palazzetto a una società legata a un clan molto potente nei quartieri e nell'hinterland nord della città. Da quel momento è iniziata una lunga serie di intimidazioni di chiaro stampo mafioso. Faceva un certo effetto sentire le parole, piene di senso civico, dei ragazzi della scuola media milanese che hanno partecipato all'evento: "Siamo qui perché non è giusto che la mafia bruci un palazzetto sportivo", dicevano per spiegare le motivazione alla base di quella mattina particolare, prima di percorrere i 600 metri del tracciato appena disegnato dagli uomini della Forestale, efficientissimi a trasformare in poche ore un prato brullo in un coloratissimo serpentone. Merito di un furgoncino che sembra una scatola magica. Da lì esce di tutto: i picchetti ai quali legare il nastro per il percorso, il mini arco di trionfo gonfiabile per arrivo e partenza, bibite dissetanti per i ragazzi, magliette e pettorali con i numeri di gara.
Intanto Lucilla, microfono in mano, fa da speaker, telecronista e animatrice della mattinata, a poche decine di metri dalla palestra ancora annerita dalle fiamme. La scena si è ripetuta il 24 maggio a Naro, nei dintorni di Agrigento, sui terreni della cooperativa sociale "Le terre di Rosario Livatino", il giudice ucciso dalla mafia del settembre 1990 e nata proprio sulle proprietà confiscate ai responsabili di quel delitto. Il 31 maggio nuovo appuntamento a Castelvorturno in provincia di Caserta. Poi altre date ancora fa fissare a settembre tra Marche, Abruzzo e Lazio. Un tour reso possibile dallo stacanovismo alla guida di Maurizio De Marco, ex mezzofondista e ora responsabile delle squadre di corsa sulla mezza distanza della Forestale. E' lui, accompagnato a turno da altri ragazzi del Corpo, a spostare il furgoncino verde da una parte all'altra della Penisola, come ha fatto pochi giorni fa viaggiando dalla Lombardia alla Sicilia.
Ogni corsa viene preceduta da incontri nelle scuole coinvolte dove si parla di legalità e sport pulito con gli atleti della Forestale e i volontari di Libera. "E' bello - racconta Lucilla - vedere come questi ragazzi, cresciuti conoscendo quasi solo il calcio, si appassionato a sentire parlare di altri sport. In una scuola erano diventati matti a sentire le parole degli schermidori che gli spiegavano le differenze tra spada, sciabola e fioretto". Un fiume di speranza che poi si riverserà su percorsi conquistati alla criminalità organizzata per correre una gara simbolicamente molto più lunga di due giri di campo.
 
Articolo di Stefano Scacchi su Repubblica.it

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