Si è tenuta a Fiera Milano City la conferenza stampa di Ai.Bi. Amici dei Bambini., presso la Fiera della Famiglia, iniziativa che si inquadra nelle attività del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.
Il presidente dell'Associazione, Marco Griffini, ha illustrato l'entità della crisi che sta colpendo le adozioni internazionali: «Dal 2006 al 2011 i decreti di idoneità all'adozione internazionale, concessi alle coppie italiane dai tribunali dei minori, sono calati da 6.273 a 3.179: un crollo del 49%, accompagnato da un calo di disponibilità ad adottare del 32% avvenuto nel giro del solo quadriennio 2006-2010.Una progressione che - ha aggiunto Griffini - se manterrà questo passo, porterà entro il 2020 alla fine delle adozioni internazionali».
E mentre in Italia si prosciuga il bacino delle famiglie disponibili all'accoglienza, il fenomeno dell'abbandono minorile continua a crescere al ritmo di 5milioni di nuovi abbandoni l'anno; sarebbero 168milioni i minori che, nel mondo, vivono fuori dalla famiglia (dati UNICEF).
Le cause di quanto avviene in Italia sono, secondo Ai.Bi.: un accanimento da parte dei servizi nella selezione delle coppie, che indaga ed estenua le potenziali famiglie adottive; un iter burocratico troppo lungo e scoraggiante che arriva sino a 48 mesi; costi insostenibili fino a 30mila euro per adozione.
In questo contesto Ai.Bi. lancia un'innovativa proposta di riforma della legge 184/1983 sulle adozioni internazionali, riassunta nel Manifesto "Oltre la Crisi per una nuova legge dell'adozione internazionale" aperto alla sottoscrizione delle famiglie, e una campagna di sensibilizzazione.
Il Manifesto illustrato da Marco Griffini si articola in sei proposte principali:
- non più selezione ma accompagnamento: la coppia è una risorsa da valorizzare
- eliminazione delle competenze dei Tribunali per i Minorenni e celerità dell'iter con l'introduzione di termini perentori
- drastica riduzione del numero di enti autorizzati grazie all'innalzamento dei requisiti organizzativi in Italia e all'estero per ottenere economie di scala, al fine di ridurre i costi
- istituzione dell'Ambasciatore delle adozioni internazionali, al fine di inserire l'accoglienza dei minori stranieri nella politica estera dell'Italia
- adozione ai single per i bambini speciali (gruppi di fratelli, disabili, bambini con più di 7 anni d'età)
- kafala, affido internazionale e adozione del nascituro.
Marco Griffini dichiara: «Abbiamo concepito quest'iniziativa allo scopo di salvare l'adozione internazionale, proponendo la gratuità delle adozioni internazionali per le fasce meno abbienti senza andare a pesare di un solo euro sul bilancio dello Stato. Il nostro Paese soffre ormai di un fenomeno di decimazione delle coppie accoglienti, provocato da una cultura sociale e giudiziaria di natura inquisitoria che vede le coppie aspiranti come degli egoisti, pronti a tutto pur avere un figlio. In realtà adottare dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo».
È stata quindi presentata la campagna di comunicazione, elaborataa supporto dell'iniziativa,che si articola in uno spot televisivo, un messaggio radiofonico e quattroannuncistampamulti-soggetto in stile call to action.
Lo spot, ideato per Ai.Bi. dall'agenzia BCube,che da un anno sostiene l'associazione con il suo contributo pro-bono, è realizzato con l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico televisivo al dramma dell'abbandono, utilizzando uno stile innovativo e a misura di famiglia.
«Nelle immagini dello spot - ha dichiarato Francesco Bozza, direttore creativo di BCube - scorre la storia di una bambina abbandonata, impegnata a tavola in una conversazione di fantasia con un papà e una mamma disperatamente desiderati ma inesistenti. Il filmato avvolge in un'atmosfera poetica e familiare e immerge in una colloquialità intima e senza fronzoli, al tempo stesso fortemente realistica e simbolica, per poi lasciare in ascolto del grido stesso dell'abbandono della piccola: non lasciatemi sola!».
I soggetti stampa sono stati ideati dall'agenzia interna di Ai.Bi., che ha predisposto una serie di annunci call to action il cui obiettivo è da un lato di colpire direttamente, nel tentativo di superarli, i tre maggiori ostacoli culturali dell'adozione - l'aspra selezione delle coppie, gli alti costi, i lunghi tempi dell'iter -; dall'altro, di aprire l'adozione ai single.
Lo spot radio, riferendosi ai tre ostacoli indicati, aiuta l'ascoltatore a superarli mediante l'ausilio di un "amico navigatore".
Il tutto si conclude con l'invito a sottoscrivere il Manifesto sul sito, alla pagina dedicata.