Nel luglio del 2010 avevamo denunciato l'ombra della criminalità nel mondo del calcio. Il rischio che un altro 'palazzo' faccia affari sul calcio è ormai più che un'ombra. Siamo davanti a uno spaccato inquietante, le scommesse rappresentano un fardello che pesa sulla regolarità dello sport piu' popolare in Italia, ed il proliferare di episodi di cronaca e di inchieste sono la conferma della presenza di un legame tra consorterie criminali e ambiente calcistico e dimostra una cosa innegabile: dove c'è un pallone ci sono affari e quando in campo ci sono molti soldi la presenza di associazioni criminali è qualcosa di piu' di un semplice sospetto.
In un dossier dal titolo "
Le mafie nel pallone" e diventato un libro scritto da Daniele Poto e pubblicato da Edizioni Gruppo Abele, con il supporto di carte giudiziarie e inchieste della magistratura - Libera aveva denunciato come attraverso partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome, le mafie avevano messo le mani sul mondo del calcio. Sono stati censiti circa 30 clan direttamente coinvolti o contigui censiti nelle principali inchieste riguardanti le infiltrazioni mafiose e i casi di corruzione e riciclaggio nel mondo del pallone e alla spartizione della torta come viene documentato nel libro partecipa il gotha delle cosche, dai Lo Piccolo ai Casalesi, dai Mallardo ai Pellè, dai Misso ai Pesce e Santapaola che più che mai gestiscono anche il calcio scommesse, condizionano le partite, usano lo sport per cementare legami della politica, riciclano soldi.
C'è bisogno di recuperare una dimensione etica in questo sport così amato, per non tradire le speranze di tutti quei bambini e giovani che, nel correre dietro un pallone, sperimentano e credono ancora nella bellezza e nell'intensità del calcio e nel suo essere fatica e promessa, sogno, impegno, stupore.