Incontro di presentazione del percorso di valutazione e certificazione nelle pediatrie italiane

Milano, 22 maggio 2012. "Affideresti il tuo bambino alle cure di un ospedale non certificato?"

La risposta è no: i genitori devono poter ricoverare i propri figli in una struttura ospedaliera che, oltre allaqualità delle cure, metta al centro i bisogni e i diritti dei bambini e degli adolescenti.Fondazione ABIO Italia Onlus, in collaborazione con SIP, PROGEA e Joint Commission International, haelaborato uno strumento che da un lato consente alle strutture ospedaliere di valutare la qualità delservizio offerto, dall'altro permette ai genitori di conoscere gli ospedali "All'altezza dei bambini", che hannocioè ottenuto la Certificazione ABIO/SIP.

L'Azienda Ospedaliera Niguarda Ca' Granda di Milano e l'Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant'Orsola-Malpighi di Bologna hanno già effettuato il percorso di valutazione, ottenendo entrambe il certificato diospedale "All'altezza dei bambini".Ha aperto l'incontro Vittorio Carnelli, Presidente di Fondazione ABIO Italia Onlus, che haraccontato come dalla Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale si sia arrivati allacertificazione della qualità delle pediatrie attraverso l'esame dei punti concreti e misurabili del Manuale diCertificazione. Fondazione ABIO ha coinvolto in questo progetto, sin dall'inizio, SIP (Società Italiana diPediatria), IPASVI (Federazione Nazionale Collegi Infermieri professionali, Assistenti sanitari, Vigilatricid'infanzia) in quanto intende rappresentare una visione condivisa sul futuro dell'ospedale. È stato pensatocome un aiuto per le Direzioni Sanitarie per far emergere le eventuali criticità dei reparti di pediatria degliOspedali generali ed elaborare un piano di lavoro per superarle, per garantire, attraverso la certificazione,la volontà e la capacità di andare oltre il concetto del curare per passare a quello che vogliamo sia il futuro:prendersi cura non solo delle patologie, ma di tutti i bisogni dei bambini e degli adolescenti, insieme a tuttoil mondo familiare che li circonda.I bambini, gli adolescenti sono il nostro futuro e meritano di essere al centro dei nostripensieri e delle nostre progettualità.

Ha ripreso il discorso Alberto G. Ugazio, Presidente SIP: "L'accreditamento non è l'assegnazione diuna medaglia. È un processo rigoroso che permette di valutare se e in che misura un reparto pediatrico haraggiunto standard elevati di qualità delle cure. Rappresenta il punto di partenza per un percorso dimiglioramento, con l'indispensabile apporto dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie. L'accreditamento èquindi al contempo una garanzia e un impegno di cui oggi nessuno di noi può fare a meno."Filippo Azzali, Consulente Joint Commission Italia, ha avuto il compito di spiegare in cosa consiste ilpercorso di certificazione per un reparto di pediatria: "I dieci principi contenuti nella Carta dei Diritti sonostati raggruppati in 4 aree: accoglienza e supporto; informazione ed educazione dei bambini, degliadolescenti, dei familiari e informazioni; continuità delle cure e integrazione; specificità delle cure.Si è aggiunta una ulteriore area intitolata "Leadership e Misure" per dare enfasi all'importanza dellaleadership ed al tema della raccolta dati e indicatori. La modalità di verifica è rappresentata dalla visita deivalutatori presso l'ospedale oggetto di valutazione. Il cuore del percorso si incentra nella visita presso ilreparto di pediatria e nell'intervista al personale presente. L'ospedale dovrà leggere criticamente il Manualeed identificare le possibili aree di miglioramento."

Barbara Mangiacavalli, Segretaria Nazionale Federazione nazionale Collegi Ipasvi, ha volutoevidenziare due aspetti: "Da un lato la valutazione e certificazione della qualità negli ospedali: essa èdivenuta ormai scelta inevitabile e consapevole con l'introduzione di nuovi standard normativi cheimpongono una revisione sostanziale dei modelli organizzativi e della modalità di gestione ed erogazione deiservizi; dall'altro, la valutazione dei professionisti infermieri: si può infatti contribuire garantendo lacertificazione delle competenze degli infermieri e degli infermieri pediatrici che operano nelle neonatologiee pediatrie italiane."

Giuseppe Genduso, Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera Niguarda Ca' Granda diMilano (il primo certificato in Italia "All'altezza dei bambini"), precisa che "Anche l'Ospedale si domanda sela propria struttura di pediatria è adatta ad accogliere i bambini; per trovare la risposta può rivolgersi aigenitori, ai bambini stessi oppure ad altri colleghi che vengono a giudicarci dall'esterno. Aver scelto ilpercorso con l'aiuto della società scientifica di pediatria e di una grande realtà di volontariato ci hapermesso di confrontarci riguardo a tutti gli aspetti che riguardano la nostra capacità di accogliere e curarei bambini. Rilevare le nostre debolezze ci aiuterà a lavorare in modo mirato per essere sempre più aderentiai principi della Carta dei Diritti."

Mario Lima, direttore del Dipartimento Materno-Infantile del Sant'Orsola di Bologna, presenta leattività svolte nei reparti pediatrici del Policlinico, e in particolare tutti quei progetti tesi a umanizzare sempredi più questi ambienti per renderli a misura di bambino, grazie anche all'indispensabile supporto delleassociazioni di volontariato.

Paola Aruta, Direttore Relazioni Esterne P&G, spiega perché hanno deciso di sostenere questoprogetto: "Nei suoi anni di attività in Italia, la P&G ha intrapreso numerose iniziative con l'aiuto di partnercome ABIO. All'interno del programma "Ospedale Amico" abbiamo costruito il nostro rapporto con ABIOcon cui collaboriamo dal 1999. ABIO ha la missione di aiutare i bambini e le loro famiglie in un momentodelicato come l'ospedalizzazione. Promuove un cambio culturale e fornisce un aiuto concreto alle famiglie perattenuare l'impatto che la degenza in ospedale ha nella vita di un bambino e della sua famiglia. Abbiamo volutosostenere ABIO per aiutarla a svolgere questa missione."

Regina Sironi, Segretario Generale Fondazione ABIO Italia rivolge un appello a tutti i presentiaffinché si facciano portavoce di questa esigenza di lavorare per la qualità.Anche in questo periodo di difficoltà economiche, in cui si chiede ai cittadini di comprendere le sceltecomplesse a cui il Paese e la Sanità stanno andando incontro, è necessario offrire - in cambio dei tagli -buona qualità degli ospedali. Il Manuale per la certificazione che ABIO, insieme a SIP, ha fortemente volutoe finanziato è lo strumento per dimostrare l'impegno e l'efficacia degli ospedali che accoglieranno la nostrasfida verso la qualità.

A conclusione degli interventi Beppe Severgnini, testimone e amico di ABIO da molti anni, si chiede:"Perché, nonostante il valore riconosciuto al progetto da istituzioni, ospedali e associazioni, la certificazionenon è ancora una prassi? In un'epoca in cui siamo così attenti ad esempio alla "tracciabilità degli alimenti"vogliamo davvero affidare i nostri figli a un ospedale di cui non sappiamo nulla?Cambiare costa fatica? Sì: modificare l'organizzazione del reparto, mettendo al centro dell'attività di cura ilbambino e la sua famiglia, costringe gli operatori sanitari a riflettere, ad impostare attività di formazione peril personale, a cambiare l'ottica fossilizzata in tanti anni.
Grazie a Fondazione ABIO e a SIP oggi possiamo offrire alle famiglie uno strumento che certifica l'ospedaleche si è messo in discussione: spetta a loro attivarsi presso tutte le strutture sanitarie affinché vengasempre più adottato".

Si ringrazia Banca Popolare di Milano per la concessione della sala.Si ringrazia TBWA/Italia per avere realizzato e donato a Fondazione ABIO il logo "All'altezza dei bambini".

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