Marini: "Emendamento insufficiente".
"La riformulazione dell'emendamento sui voucher nell'ambito della riforma sul lavoro così come è scritta è insufficiente". E' quanto affermato da Sergio Marini, presidente della Coldiretti, che ha manifestato con un migliaio di agricoltori, studenti e pensionati in piazza davanti al Senato, nel commentare il prossimo esame da parte della commissione lavoro del Senato di una versione riformulata dell'emendamento sui voucher in agricoltura.
"Se un giorno il Ministro del Lavoro Elsa Fornero considererà le imprese agricole degne di una convocazione - sottolinea Marini - gli spiegheremo volentieri come funziona il lavoro nei campi e perché la nuova formulazione sui voucher la riteniamo molto insufficiente. Le rappresentanze delle imprese agricole - ricorda infatti Marini - sono state le uniche ad essere escluse dal tavolo di confronto durante l'iter di definizione del disegno di legge sulla riforma sul lavoro. Altrettanto negativo evidentemente - conclude Marini - sarà il nostro giudizio nei confronti dei parlamentari che voteranno l'emendamento".
A manifestare davanti al Senato c'erano imprenditori, studenti e pensionati provenienti da tutte le Regioni d'Italia per evitare la cancellazione di uno strumento che concilia le esigenze di semplificazione, legalità e trasparenza con la possibilità di garantire un sostegno alle classi sociali che più sentono la crisi.
Quasi il 25 per cento dei voucher per un totale di oltre 6 milioni è stato utilizzato in agricoltura dove sono stati introdotti in occasione della vendemmia 2008 (agosto) per essere poi estesi ad altre figure come pensionati e casalinghe ed altre attività.
"In questi anni i voucher hanno contribuito alla trasparenza nel lavoro dei tanti studenti e pensionati in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta, cosa che la norma cosi scritta non permetterà più, inducendo addirittura ad un ritorno di forme irregolari di occupazione - ha ricordato marini nel corso dell'iniziativa -. Ora questa gente, stabilmente impegnata in altre attività, non lavorerà più e se lo farà lo dovrà fare in nero perché non esiste altra forma ragionevole che intercetta questa reciproca disponibilità di studenti, pensionati ed imprese agricole".