Martedì 22 maggio a Bologna, presso la Sala del Baraccano, si parla di diritto alla prevenzionee alle cure per HIV/AIDS partendo dall'esperienza di due progetti della ong COSPEin Senegal e Swaziland
Nonostante l'HIV/AIDS non sia più descritto comeemergenza nei media né percepito come tale da gran parte dell'opinionepubblica, lepersone che nel mondo vivono con l'HIV sono 34 milioni e, solo l'anno scorso,sono state 1,8 milioni le morti per AIDS: la più alta percentuale si concentranell'Africa sub sahariana e le più colpite sono le donne. Solo l'accesso aifarmaci antiretrovirali sembra essere un elemento incoraggiante: secondo i datipresentati dal "Programma delle Nazioni Unite per la lotta all'HIV/AIDS" nel2010 le cure hanno ridotto le infezioni del 21%.
A partire dalle esperienze maturate nel contrasto a HIV/AIDS in due Paesi tra ipiù colpiti al mondo, l'ong COSPE organizza martedì 22 maggio dalle ore 9.00 a Bologna, incollaborazione con Congeer (Coordinamento delle ong dell'Emilia-Romagna), il seminario internazionale: " DalSenegal allo Swaziland: la sfida dell'accesso universale ai servizi diprevenzione e cura per l'HIV/AIDS" (Sala del Baraccano, via Santo Stefano 119).
In entrambi i paesi COSPE sostiene il lavorodelle istituzioni pubbliche locali, in particolare di quelle sanitarie, e delleorganizzazioni della società civile, tra cui le associazioni delle persone HIVpositive, e dei loro gruppi di supporto e di mutuo aiuto. Ne parleranno durante il seminario Giorgio Menchini, referenteCospe per la tematica Aids e a lungo presidente dell'Osservatorio italiano perl'Aids, Angelo Antonellini (Rete di associazioni Emilia Romagna a sostegnodel progetto), Daniela Ambrosi (ANLAIDS)e testimonianze dirette dalle comunità.Dopo la presentazione delle esperienze dei due progetti la tavola rotonda vedrà invece gli interventi diesperti italiani ed africani tra cui unodei massimi esperti italiani, Massimo Galli (Direttore Clinica MalattieInfettive Osp Sacco-MI), la pediatra JoyceMareverwa (Good Shepherd Hospital, Swaziland) e Mamadou Lamarana Ba delComitato nazionale di lotta contro l'AIDS della regione di Ziguinchor in Senegal.
L'esperienza maturata nei due progetti rappresenta infattiun'utile base per stimolare una riflessione comune e a diverse voci rispettoall'obiettivo del diritto dell'accesso universale ai servizi di prevenzione,cura e trattamento per l'HIV/AIDS - non solo in Africa ma anche in Italia ea livello globale: uno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che lacomunità internazionale si è data per il 2015. La presenza di attoriappartenenti a vari ambiti d'azione (Università, Ospedali, Associazionismo,Coooperazione) permetterà di riflettere a su quanto è stato fatto, e quanto ancora resta da fare per garantirequesto impegno.
Durante il seminario sarà proiettato il video"Still fighting" (5').
In allegato la brochure dell'evento.
Per informazioni:
Ong Cospe - sede di Bologna
Tel. 051 546600, e-mail emiliaromagna@cospe.org
PROFILO DEGLI OSPITI
Dottoressa Mareverwa Joyce, originaria dello Zimbabwe, vive e lavora inSwaziland. Pediatra dell'Ospedale Good Shepherd Hospital di Siteki, nellaLubombo Region. È responsabile del dipartimento di Salute materno-infantile,nello specifico dei servizi di Prevenzione della trasmissione madre-figliodell'HIV/AIDS, Pianificazione familiare, Benessere del bambino, Cura pre e postnatale. L'ospedale Good Shepherd Hospital è l'ospedale di riferimento nella LubomboRegion: segue e dirige i processi di decentramento dei servizi per l'HIV/AIDS eper la salute materno-infantile, che sono in fase di rafforzamento a livello di clinica rurale.
Mamadou Lamarame Ba, tecnico superiore del settore sanitario, èl'incaricato del Programma regionale del Consiglio nazionale di lotta control'HIV/AIDS a Ziguinchor. E' inoltre responsabile del monitoraggio e dellavalutazione per la Regione Medica di Ziguinchor e coordina il Comitato dipilotaggio del progetto "Prevenire è curare" della regione medica di Ziguinchorinsieme alla ong COSPE. Il Comitato regionale di lotta contro l'Aids èresponsabile della pianificazione, del coordinamento e del monitoraggio delleazioni inerenti l'HIV/AIDS e deve assicurare l'interfaccia con i partnernazionali e internazionali che intervengo sulla tematica nella regione.
Nomsa Mabila: facilitatore locale nella comunità di Shewula,collabora fin dagli inizi alla realizzazione dei progetto a tutela di orfani ebambini vulnerabili e del progetto sul turismo e valorizzazione dei prodottitipici, parte del programma Swaziand promosso dalla ong COSPE. È segretariadell'associazione comunitaria Ayibuy'Imbeleko Shewula, che si occupa dellatutela dei bambini orfani e delle famiglie vulnerabili, e coordinatrice per ilturismo dello Shewula Trust, associazione comunitaria. Dal 2005 è manager delloShewula Mountain Camp, il primo esempio nel paese di turismo sostenibileinteramente gestito dalla comunità.