UN GRANDE SODALIZIO GUIDATO AL FEMMINILE CHE NEL 2011 IN ITALIAHA ASSISTITO GRATUITAMENTE A DOMICILIO OLTRE 9.000 SOFFERENTI DI TUMORE.

ANT sale dalla 10ª alla 9ª posizione nell'elenco del 5x1000 "Onlus ed Enti del volontariato".

Milano, 16 maggio 2012 - Sono stati resi noti oggi i dati salienti del bilancio economico e sociale dellaFondazione ANT Italia Onlus riferito all'anno 2011, disponibile in forma completa su www.ant.it.L'assistenza socio-sanitaria fornita dalla Fondazione ANT ai Sofferenti di tumore in fase avanzata eavanzatissima ha avuto un netto incremento nel 2011: gli assistiti lo scorso anno sono stati 9.297, con unaumento del 7.9% rispetto al 2010 (erano 8.614). Negli ultimi dieci anni il numero degli assistiti ANT ècresciuto di oltre il 50%, passando dalle 6.127 persone del 2002 alle 9.297 del 2011 (+51.7%).

L'aumentocostante della presa in carico di Sofferenti è dovuta ad una sempre più capillare diffusione della FondazioneANT, ma anche alla maggiore consapevolezza, nelle persone e nelle Famiglie, della possibilità di usufruiredelle cure palliative.Si stima che i Malati oncologici assistiti annualmente in Italia in regime di ADI (Assistenza DomiciliareIntegrata) siano circa 45.000. Stando a questi dati, ANT accoglie e segue presso il loro domicilio, in modogratuito e professionale il 7.7% dei Sofferenti totali in assistenza domiciliare, e solo il 17% di quanto la Onlusspende per questo servizio socio-sanitario proviene dal pubblico (14% da convenzioni con le ASL, 3% da EntiPubblici). ANT si conferma dunque il più grande "sodalizio" al servizio del pubblico nel campo dell'assistenzasocio-sanitaria domiciliare gratuita ai Sofferenti di tumore: dal 1985 a oggi (dati aggiornati al 31 dicembre2011) ANT ha assistito 86.765 Sofferenti, 24 ore su 24, tutti i giorni dell'anno, per un totale di oltre 14 milioni digiornate di presa in carico (1.182.459 giornate nel 2011) attraverso i 20 Ospedali Domiciliari Oncologici ANT(ODO-ANT) ovvero i gruppi socio-sanitari attraverso i quali la Fondazione opera.

"In questa presentazione del nostro bilancio - ha esordito Raffaella Pannuti, Presidente della Fondazione ANTItalia Onlus - ci avrebbe fatto molto piacere la presenza del soggetto pubblico, che pure era stato invitato. Ilfatto che né il ministro Balduzzi, né il sottosegretario Guerra, che pur ben conoscono l'importanza delsostegno assicurato dal non profit, non siano potuti intervenire, lo interpreto come un indice di scarsavalutazione dei problemi di chi soffre e di tutti coloro che suppliscono alle gravi carenze dell'interventopubblico, prima ancora che nei confronti di ANT, che pure ha assistito nel 2011 oltre 9.000 Sofferenti ditumore in modo completamente gratuito nelle loro case, opera in Italia da 34 anni ed è la nona organizzazionenon profit per 5x1000 con più di 90.000 preferenze.

A nome delle oltre 86.000 persone che abbiamo assistito,continueremo comunque ad impegnarci affinché l'Eubiosia, la dignità di vita, sia un diritto di tutti soprattuttonella fase avanzata e avanzatissima della malattia".I Sofferenti ANT assistiti in 9 regioni d'Italia (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio,Campania, Puglia, Basilicata) in modo completamente gratuito sono, al 31 dicembre 2011, 3.606 ogni giorno(erano 3.326 nel 2010) con un incremento pari all'8.4% in più, e la durata media della presa in carico è di 127giorni per ognuno di essi (115 giorni nel 2010).L'assistenza specialistica garantita dalla Fondazione ANT è operata da una rete di 247 professionisti (medici,infermieri, psicologi, nutrizionisti, assistenti sociali, farmacisti, fisioterapisti) che collaborano con ANT a titolooneroso, in forza di contratto libero professionale, affiancati da altri specialisti per attivare specificheconsulenze o prestazioni sanitarie.

Fondazione ANT Italia Onlus - Istituto delle Scienze Oncologiche, della Solidarietà e del Volontariato
Via J. di Paolo, 36 - 40128 Bologna
Tel. + 39 051 7190111 - Fax +39 051 7190150
www.ant.it - Conto corrente postale 11 42 44 05

Presidenza:
Raffaella Pannuti +39 348 3102842 raffaella.pannuti@ant.it

Comunicazione nazionale:
Maria Rita Tattini + 39 340 4107071 mariarita.tattini@ant.it

Al loro fianco lavorano gli 85 dipendenti e i 63 collaboratori della Fondazione - per un totale complessivo di395 operatori - oltre ai 1.480 Volontari iscritti nel registro del volontariato di ANT che supportano l'attività diraccolta fondi e logistica per rendere funzionale l'assistenza domiciliare.

"I nostri Volontari - afferma RaffaellaPannuti - sono persone che esprimono una qualità umana immensa. Tempo fa ho letto una definizionestraordinaria, che vorrei proporvi: il volontariato non è un titolo. È un dono di sé, un'esigenza di altruismo, unadelle migliori caratteristiche di quella virtù astratta che chiamiamo umanità".Guidata da un presidente donna, la Fondazione ANT è una realtà nella quale la componente femminile tra tuttigli operatori è estremamente rilevante, pari al 62.3% del totale. Tra il personale dipendente, 54 sono lepresenze femminili e 31 quelle maschili, tra i collaboratori 22 sono uomini, 41 donne, e per quanto concerneinfine il personale sanitario, 150 sono le professioniste e 97 i colleghi (al 31 dicembre 2011).

La qualità dell'assistenza domiciliare ANT è supportata da un importante indicatore: l'80% degli assistiti(media nazionale ANT) sceglie di morire al proprio domicilio. Per il Nord Italia, questa percentuale è pari al66.7%, per il Centro è pari all'80.3% e per il Sud al 91.7%. Questi numeri sono di grande rilevanza seconfrontati con i dati riguardanti il luogo di decesso dei Pazienti con cancro in Italia ("Actual and preferredplace of death of cancer patients. Results from the Italian survey of the dying of cancer" J. EpidemiolCommunity Health, 2006 Beccaro, Costantini, et al.) che indicano una media nazionale di decessi a domiciliopari al 55.7% - molto variabile tra le varie zone del Paese, dal 25.7% del Nord-est al 93.5% del Sud.

Nella relazione sull'attuazione della Legge 38/2010 che garantisce l'accesso alle cure palliative e alla rete diterapia del dolore recentemente presentata dal Ministro Balduzzi in Commissione Affari sociali della Camera,è scritto che i Pazienti assistiti in regime di cure domiciliari nel 2010 sono stati 3.029: il dato risulterebbeparziale a causa di rilevazioni lacunose del sistema informatico. Nello stesso anno, infatti, il Servizio SanitarioNazionale ha messo in convenzione e quindi riconosciuto economicamente alla Fondazione ANT 3.228Sofferenti di tumore.
§
Pertanto nel 2010 risultano assistiti dallo Stato 3.089 Pazienti, contro quelli fatturatidall'ANT al SSN, che sono 3.228."Prescindendo dai dati dei servizi informatici della pubblica amministrazione - rincara Pannuti - resta daappurare che fine abbiano fatto i 5.386 "Sofferenti fantasma" assistiti da ANT al di fuori delle convenzioni, chehanno comunque potuto usufruire di cure contro il dolore come previsto dalla legge 38/2010 e di una presa incarico socio-sanitaria globale da parte della nostra Fondazione (le regioni dove fino al 2011 non avevamoconvenzioni e pure operiamo, sono Lombardia, Veneto, Toscana).

Mi preme invece evidenziare come ilrapporto con le ASL in alcune zone d'Italia sia assolutamente fondamentale per la nostra attività, e mi riferiscoin particolare all'Emilia-Romagna e alla Puglia. Sull'esempio di quanto accade in queste due regioni, dove leconvezioni in essere garantiscono al Paziente un percorso di dimissioni protette e alla Fondazione unsostegno economico alla propria attività, ci auguriamo che altre Aziende Sanitarie Locali voglianocomprendere che l'integrazione pubblico/privato sociale rappresenta un risparmio economico moltoconsistente e un servizio eccellente per i Sofferenti. Il concetto che mi preme in particolar modo sottolineare -ha affermato Pannuti - è quello di sussidiarietà circolare: il privato, il privato sociale, il pubblico: sono i tresoggetti che devono collaborare affinché il bene comune ?sanità' possa portare un reale contributo allasocietà.

La Fondazione ANT è veramente ?bene comune'. Questo circolo virtuoso riporta ai fondamentali valoridi solidarietà e fratellanza, che devono essere il riferimento di una società civile degna di questo nome. ComeANT - prosegue Pannuti - vogliamo aderire ad un nuovo tipo di welfare, non più basato sul debito pubblico ola gestione statale ma sussidiario e solidale, in cui lo stato deve svolgere una funzione di regolazione e dove ilprivato ed il privato sociale si occupino di erogare i servizi".

Il tipo di assistenza fornita da ANT non si rivolge solo ad alcune esigenze del Sofferente (ad esempio ilcontrollo del dolore) ma ha un approccio a 360° che affronta ogni genere di problema, sia esso diagnostico,terapeutico, infermieristico, psicologico e sociale, nell'ottica del "benessere globale", secondo il principiodell'Eubiosia, ovvero "la buona-vita sino all'ultimo respiro", che da sempre costituisce la pietra angolare su cuisi basa l'attività della Fondazione.

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ANT offre, ad esempio, la più ampia rete di assistenza psicologica a domicilio ai Sofferenti e ai loro Familiari -servizio che nel 2011 ha garantito 16.800 prestazioni, potendo contare sull'attività di 26 figure professionali trapsicoterapeuti e psicologi. La Fondazione porta inoltre avanti un programma di sostegno economico alleFamiglie in difficoltà con un Sofferente oncologico a carico, alle quali viene erogato un sussidio mensile indenaro per alleviare i bisogni più urgenti.

Nel 2011 tale sostegno ha comportato una spesa complessiva di170.045 euro."Nel percorso di cure precoce - sostiene Pannuti - il ruolo di un'assistenza domiciliare oncologica puòfunzionare come supporto specialistico alla fase di cura, oltre che a quella di ?care' (la qualità e la dignità dellavita) favorendo l'integrazione con le strutture ospedaliere specialistiche oncologiche e con l'hospice egarantendo così una continuità assistenziale di cui il Medico di Medicina Generale è il principale controllore. IPazienti che ricevono precocemente l'assistenza ANT riescono, se lo desiderano, a morire piùfrequentemente a domicilio piuttosto che in strutture ospedaliere".La mortalità per cancro negli ultimi anni è diminuita e la sopravvivenza con una buona qualità di vita èall'opposto aumentata, grazie soprattutto a progetti di prevenzione in cui anche ANT si sta impegnando.

Lalegge 38/2010 sancisce il diritto delle persone a non soffrire e apre di fatto anche istituzionalmente uncammino che ANT ha interpretato da trentacinque anni nel modo più ampio e completo. In una parola,"Eubiosia": dignità della vita.Prosegue Pannuti: "ANT non è solo assistenza, ma anche Prevenzione: al 31 dicembre 2011 sono 43.743(erano 32.183 lo scorso esercizio) le visite di prevenzione gratuite realizzate in 44 diverse province (rispettoalle 32 del 2010) nell'ambito del solo progetto Melanoma, cui si affiancano i progetti dedicati ai tumoriginecologici e quello riservato alle patologie della tiroide.

La Fondazione nel 2011 ha ampliato in manieraconsistente il proprio raggio d'azione nell'ambito della prevenzione, sia grazie all'Ambulatorio Mobile ANT -Bus della Prevenzione, dotato di moderna strumentazione per effettuare visite in ogni zona d'Italia, siaattraverso il potenziamento della propria rete di ambulatori: a quello già esistente a Bologna presso la sededella Fondazione, se ne sono aggiunti cinque nel capoluogo emiliano, uno a Brescia".

La Fondazione opera sul territorio nazionale attraverso 113 articolazioni organizzative, dette Delegazioni ANT.Le delegazioni vengono costituite con delibera del Consiglio di Amministrazione della Fondazione e ad essecompetono, a livello locale, le iniziative di sensibilizzazione e raccolta fondi per l'attività di ANT.Predispongono anche le strutture logistiche necessarie alla attività di assistenza sanitaria domiciliare.

Le attività di assistenza domiciliare sono supportate, dal punto di vista organizzativo, da un sistema diinserimento e gestione dati, Vitaever, che aiuta le organizzazioni mediche a progettare e gestire programmi diassistenza sanitaria a casa del paziente utilizzando tecnologie innovative come il cloud computing mobile.Vitaever gestisce oggi per ANT un database di più di 3.000 Assistiti che usufruiscono giornalmente di servizisocio-sanitari a domicilio. Grazie a Vitaever, ANT ha ottimizzato i costi di spostamento degli operatori (serviziodi geo-localizzazione e definizione automatica del percorso migliore) digitalizzato gran parte del cartaceo (conun risparmio di circa 100.000 pagine stampate in meno ogni mese) e migliorato la comunicazione tra laFondazione e il Servizio Sanitario pubblico: Vitaever è ad esempio collegato al sistema dell'Asl di Bologna perrendicontare in maniera automatica tutte le attività svolte in convenzione di assistenza domiciliare integrata.

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