Alcune assicurazioni applicano polizze auto più care agli stranieri: una pratica illegale, spesso basata - oltre che sull'interesse economico - su pregiudizi e immagini stereotipate degli immigrati. Per questo ong e associazioni si stanno oggi impegnando per debellare il fenomeno, in sinergia con giuristi e avvocati.

 

di Stefania Garini

 

Le hanno ribattezzate "polizze etniche": in pratica, Rc auto più care per gli stranieri, in particolare extracomunitari e alcune categorie di comunitari come i romeni. Una prassi denunciata da più parti, he ha indotto alcune associazioni e singoli ricercatori a monitorare il fenomeno. «Ho iniziato un paio 'anni fa, chiedendo preventivi on-line alle assicurazioni più note - Carige, Genialloyd, Milano, Direct Line, Quixa, ConTe.it, Zurich Connect, Dialogo. A ognuna richiedevo due preventivi fornendo dati identici (residenza, età, classe di merito, tipo di auto?) uno però a mio nome e l'altro con il nome di uno straniero: puntualmente, con l'unica eccezione di Direct Line e Milano Assicurazioni, nel secondo caso la polizza risultava più cara». A raccontarcelo è Saverio Tommasi, 33enne attore di teatro e giornalista che, con i proventi del suo lavoro, si autoproduce videoinchieste (tutte scaricabili da youtube) dedicate a temi sociali. «Una volta raccolti i preventivi, ho telefonato alle assicurazioni chiedendo chiarimenti» continua Tommasi, «e mi son sentito dare risposte di ogni tipo: da chi negava di lavorare ancora per la compagnia in questione, a chi sosteneva che la liberalizzazione permette di applicare tariffe diverse come si fa al supermercato. Un'operatrice insisteva nel dire che ?non per essere razzisti, ma gli stranieri guidano in modo diverso, sono abituati al loro paese con strade diverse, vanno sparati, non danno le precedenze?'. Peccato però che nessuna compagnia abbia fornito dati comprovanti queste disparità». E peccato che tariffe maggiorate agli stranieri risultino in palese violazione dell'art. 43 del Testo unico sull'immigrazione, secondo cui è discriminatorio "ogni comportamento che comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza basata su razza, colore, ascendenza, origine nazionale o etnica".

 

Stereotipi sugli stranieri

 

«Un'operatrice sosteneva che molti stranieri non sono neanche assicurati; mi è venuto spontaneo obiettare che forse il motivo è proprio che a loro la polizza costa di più» dice Tommasi. Ma quanto di più? Come rivela un'indagine condotta dall'ong Cospe tra luglio e novembre 2011 su un campione di 36 assicurazioni, si può arrivare anche a un incremento del 55% nel caso di un cittadino romeno o bulgaro, e del 100% per un marocchino, mentre ad es. un francese paga come gli italiani. «Alcuni affermano che i romeni fanno più incidenti degli altri, ma dimenticano di dire che quella romena è la comunità d'immigrati più numerosa nel nostro paese, in proporzione è normale che abbiano più incidenti. Ma in realtà non esistono al riguardo dati statistici validi» dice Tommasi. «Difficile pensare che le maggiorazioni di prezzo non siano dovute a stereotipi e luoghi comuni sugli stranieri» osserva Udo Clement Enwereuzor, coordinatore della ricerca Cospe realizzata all'interno del progetto "Antenna territoriale antidiscriminazione di Firenze" dell'Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) che monitora le condotte razziste nei servizi di pubblica utilità. «Si è iniziato con l'indagine sull'Rc auto perché le polizze sono obbligatorie per chiunque possieda e usi un'auto o una moto propria: c'è un obbligo di legge, e se qualcuno gira senza assicurazione il problema è di tutti» dice Enwereuzor. La ricerca Cospe è in parte incoraggiante, visto che "solo" 8 delle 36 assicurazioni chiedevano, ai fini del preventivo, la specificazione della cittadinanza o del luogo di nascita, e solo in 6 casi questo dato agiva da discriminante per il prezzo. Con esiti talvolta curiosi, con l'andamento dei preventivi che poteva variare quasi ogni mese, «mentre fino a un paio di anni fa la rivisitazione delle tariffe avveniva una volta l'anno», nota Gianni Fortunati di Caes (Consorzio assicurativo etico e solidale). Un esempio di queste oscillazioni è dato da Genialloyd: a luglio risultava una riduzione del premio per romeni, bulgari e marocchini rispetto a italiani e francesi; a settembre le cinque nazionalità pagavano la stessa cifra, in novembre romeni e marocchini pagavano di nuovo un prezzo inferiore... A chiarire il busillis è Udo Enwereuzor: «In quei mesi era già in corso un'azione legale dell'Asgi nei riguardi di Genialloyd, che sentendosi "osservata" aveva addirittura ribaltato le differenze tariffarie a scapito dei clienti italiani». Questo caso, che non è l'unico (la Linear ad es. da luglio a settembre ha mantenuto la disparità di prezzi per romeni e marocchini, riducendo però l'entità della differenza), lascia una forte impressione di discrezionalità nell'applicazione delle tariffe. «Il nostro obiettivo è proprio aumentare la trasparenza dei criteri impiegati, a vantaggio di tutti i cittadini, anche italiani» spiega Enwereuzor.

 

Sentenza europea

 

L'applicazione di Rc auto variabili infatti non è nuova, e non si applica solo alla nazionalità, ma anche ad es. alle differenze tra uomo e donna, o tra province. «In questi casi, se non altro, esistono registrazioni di lungo periodo che forniscono dati disaggregati in base al sesso o alla provincia. Dire che "i napoletani" fanno più incidenti dei fiorentini significa che la probabilità che nel loro territorio avvengano incidenti è maggiore che a Firenze, su una base "storica", vista cioè la frequenza di incidenti. In questo caso il criterio è la residenza, anche se magari una persona viaggia molto fuori dal proprio territorio» nota Enwereuzor. «Anche per le differenze uomo-donna, ci sono serie storiche di dati disaggregati in base al sesso. Ma per la nazionalità non esiste nulla del genere». In ogni caso, lo scorso 1° marzo 2011 una sentenza della Corte di giustizia europea ha dichiarato inammissibile l'applicazione di tariffe diverse in base al sesso, "anche laddove tale fattore fosse determinante nella valutazione dei rischi", perché ciò sarebbe "incompatibile con i principi fondamentali dell'Ue in materia di uguaglianza tra uomo e donna e di non discriminazione per sesso, razza, colore della pelle o origine etnica o sociale?". La Commissione europea ha così stabilito che entro il 21 dicembre 2012 tutte le assicurazioni dovranno applicare tariffe unisex. Un'iniziativa che sembra preludere a nuovi scenari anche per quanto riguarda le discriminazioni in base alla nazionalità. Intanto, qualche inversione di tendenza si sta verificando anche in Italia, proprio grazie al monitoraggio delle associazioni: le compagnie Quixa e Zurich ad es., che a seguito dell'indagine Cospe sono state citate in giudizio per discriminazione da Asgi e Avvocati per niente onlus, hanno reso noto in questi giorni che entro il 30 aprile 2012, per Zurich, ed entro il 30 giugno, per Quixa, verrà eliminata la cittadinanza dai parametri che definiscono il costo delle Rc auto. «Il nostro scopo è continuare a tener viva l'attenzione sui fenomeni "devianti", e appoggiarci alla legge come strumento di cambiamento sociale» dice Enwereuzor. «Per questo auspichiamo che anche in Italia si possano diffondere presto gli interventi di class action».

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