Dopo il Mali, anche la
Guinea Bassau è stata vittima di un colpo di stato. Il
12 aprile l'esercito ha arrestato il presidente ad interim Raimundo Pereira e l'ex premier Carlos Gomez Junior, ha chiuso tutte le frontiere e ha gettato il paese nel caos. Preoccupate per la situazione di instabilità, un gruppo di ong italiane e straniere da tempo impegnate nel paese ha scritto un
appello per chiedere a diversi attori di condannare il colpo di stato e di unirsi nello sforzo della "restituzione della legalità e dell'ordine costituzionale".
Riunite nei giorni 25 e 27 aprile del corrente anno, un gruppo di ong nazionali e internazionali preoccupate per la situazione politico militare scatenata a seguito del colpo di Stato del 12 aprile,
Preoccupate per le implicazioni e le conseguenze politiche, sociali ed economiche di questa azione, in merito a quanto concerne il funzionamento delle istituzioni e la sicurezza nazionale, alimentare e sanitaria della popolazione in generale,
Riconoscendo che l'aggravarsi di questa situazione sta provocando:
- carenze e crescita dei prezzi dei beni essenziali,
- fuga di educazione e salute pubblica,
- alto rischio di colera e di altre epidemie in un momento in cui si avvicina l'epoca delle piogge,
Considerando che con il peggioramento di questa situazione, le condizioni di vita delle comunità sono state aggravate anche dalle limitazioni del lavoro delle ONG,
Considerando il rischio d'isolamento internazionale del paese,
Considerando che la continuità o il peggioramento della situazione attuale comporta l'instaurazione di una situazione di emergenza che minaccia l'impegno di sviluppo fino ad ora effettuato