Il Consiglio dei ministri si riunirà domani per autorizzare l'invio in Siria di personale militare non armato. Sinora sul territorio siriano sono presenti 24 osservatori, che entro la fine di maggio dovrebbero arrivare a circa 300 - tra i quali anche operatori italiani - con il compito, secondo la risoluzione Onu, di verificare il rispetto del "cessate il fuoco", uno dei punti del piano Annan per portare a soluzione, in via pacifica, la crisi.

Intanto in Siria è giornata di elezioni legislative per il rinnovo del Parlamento, che tutte le opposizioni giudicano una "farsa" e che quindi sono da loro boicottate. L'Assemblea del popolo è dominata da mezzo secolo dal Baath, il partito arabo socialista, guidato dall'attuale presidente Bashar al Assad, da dodici anni al potere dopo averlo ereditato dal padre Hafez, rimasto in carica per 30 anni.

La maggioranza dei seggi (127 su 250) rimane di fatto assegnata d'ufficio a candidati "operai" e "contadini" di liste vicine al regime. La minoranza dei seggi (123) è invece assegnata agli "indipendenti". Dal marzo 2011 in Siria è in corso una rivolta popolare repressa nel sangue dalle forze militari e poliziesche del regime. Secondo un bilancio non aggiornato dell'Onu, in un anno di violenze sono morte più di 9.000 persone, per lo più civili.

Nel Paese, nonostante la crisi interna, la Cooperazione italiana è attiva con diversi interventi, principalmente nei settori agricolo e dell`agro-industria, ma anche sanità, sostegno alle PMI, emergenza rifugiati iracheni, nonchè difesa dell`ambiente e gestione delle risorse naturali.

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