Per la legge ormai sono Italiana. Ho fatto il giuramento ufficiale lo scorso Novembre. Una giornata uggiosa e triste. Nella mente avevo immaginato mille volte quel giorno. Avevo sentito molte storie di stranieri diventati cittadini italiani, alcuni addirittura mi hanno raccontato di cerimonie in ville e giardini eleganti. Io mi aspettavo le stesse cose e invece?

Sono stata convocata tramite raccomandata: mi dovevo presentare al comune di Saronno. Ma come? Nessun Castello, villa o giardino? Beh...ci sarà una bella sala adibita decorosamente per l'occasione, un po' di persone a festeggiarmi, musica classica e un ricco buffet- Ho pensato.

Sono entrata e mi sono rivolta allo sportello "cittadinanza".
Salve, sono Maral Shams. Sono qui per la mia cerimonia di cittadinanza.
Sì?si aspetti un attimo, mi ha risposto l'impiegata dietro allo sportellino, continuando a sbrigare le sue faccende amministrative con noia e precisione. Poco dopo poco mi ha chiesto di seguirla?

Bene, ho pensato. Mi starà per portare nella sala apposita dove personale apposito si occuperà del mio passaggio al mondo occidentale.
C'erano con me mio padre e un'amica?e menomale che c'erano solo loro due!
Siamo entrati in una stanza simile ad un vecchio sgabuzzino messo a posto dallo staff di "Extreme Makeover": freddo e impersonale.
Prego, si accomodi- esclamò l'annoiata impiegata, vestita in Jeans e maglietta.
Mi guardo attorno e penso di essere su Candid camera. Ma come? È qui che si terra la mia tanto desiderata cerimonia?
La Signora ha tirato fuori, da non so dove, la fascia tricolore, l'ha indossata e ha detto: "Ecco qui?ora possiamo cominciare". In un secondo si era trasformata dall'impiegata anonima ad una carica ufficiale che deteneva la formula della mia ambita cittadinanza.
Procediamo- mi disse. "Lei parla/ capisce l'italiano? Sa, perche a volte arrivano certe persone che non sanno dire nulla".
Da quel momento in poi la cerimonia è andata avanti senza emozioni e senza la mia presenza
"Capisco l'Italiano"?- ho pensato- Sono 20 anni che vivo e studio in questo Paese. Una domanda cosi la puoi fare solo a uno che ha vissuto in una giungla al buio fin dalla nascita!

La cerimonia è terminata in pochi minuti ...ho recitato la formula magica e mi sono trasformata in cittadina civile. Non più extracomunitaria in sella ad un cammello perfettamente integrata, ma giovane donna civile e rispettabile. Da ranocchio a principessa.

Era una vita che aspettavo quel momento.

Ora potrò fare mille cose- ho pensato:
Avrò finalmente il passaporto italiano e potrò viaggiare tranquillamente senza passare ogni volta per presunta terrorista ma turista benvenuta e gradita! Lungi da me lunghe file nei vari consolati a riempire moduli in cui dichiaro che la mia povera nonnina novantenne non ha partecipato a genocidi e stragi di massa (a parte quando preparava la famosa minestra coi legumi e noi nipoti trasformavamo la sua piccola stanza in una camera a gas? e la stendevamo sul tappeto asfissiata.). Lungi da me ore passate in aeroporto negli Stati Uniti a giustificare la mia umile presenza nella loro terra, dopo aver subito ogni tipo di controllo, ed essermi sottoposti ad ispezioni con macchinari del futuro per vedere se in qualche mia cellula era presente polvere da sparo. Una colonscopia sarebbe stata meno invasiva!

Eh invece no...Non è cambiato nulla. Sono solo un numero in più nella lista dei vari sondaggi del tipo: quest'anno per Pasqua si sposteranno 3 italiani su 5, questo Natale le famiglie Italiane spenderanno il 20% in meno, una donna su due soffre di colon irritabile, 2 donne su 10 tradiscono i mariti , 3 italiani su 10 fingono l'orgasmo, 9 italiani su 10 non pagano le tasse! Ecco io servo ai sondaggi, al censimento, a votare tra un politico corrotto e uno mafioso, ad aumentare la percentuale dei giovani italiani precari, dei cervelli in fuga, delle donne che devono scegliere tra carriera e famiglia, di quella parte di giovani che non sentono la crisi perché tanto le vacche grasse non le hanno mai viste.

La cittadinanza italiana non mi ha cambiato la vita, non mi è spuntato il terzo occhio e non mi piovono offerte di lavoro dal cielo e non mi sento nemmeno più italiana di prima. Rimango sempre io, iraniana dentro e fuori, con l'unica differenza che sul retro della mia carta d'identità non c'è scritto " non valida ai fini dell'espatrio" e che ho ricevuto la tessera elettorale, che per quanto mi riguarda, al momento rimarrà a fare la polvere in un cassetto. E rimarrà lì finché in tv ci saranno politici con la pancia piena che fanno finta di dispiacersi per la crisi mentre portano ragazzine alle Hawaii con i nostri soldi, finché in parlamento avremo circa 25 condannati in via definitiva, finché le leggi le faranno i fuori legge ed ex pornostar e finché non ci sarà meritocrazia.

L'Italia è bella a dismisura, certi paesaggi ti tolgono il fiato e certe pietanze ti commuovono. In alcuni borghi medioevali il tempo sembra essersi fermato e potrei vivere ascoltando le nonnine che mi raccontano dell'Italia che fu?. Ovvio che se oggi quell'Italia fosse anche politically correct sarebbe l'isola che non c'è. Io per ora mi godo il meglio e lascio ai posteri l'ardua sentenza.

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