SIGLATO UN ACCORDO TRA IBM E LA ZSE PER TRASFORMARE LA VIENNA-BRATISLAVA NELLA PRIMA INFRASTRUTTURA DI E-MOBILITY CON 9 PUNTI DI RICARICA LUNGO I 79 KM

In attesa delle reti intelligenti (smart grids) che razionalizzeranno il modo di utilizzare l'energia anche come propellente per le auto di domani, ci si comincia ad attrezzare. È stato siglato recentemente, infatti, un accordo tra l'Ibm e la Zapadoslovenska (ZSE), importante fornitore elettrico slovacco, che darà un impulso notevole alla mobilità pulita. Si tratta in sostanza di far diventare l'autostrada Vienna-Bratislava la prima grande infrastruttura di e-mobility: lungo l'intera tratta, 79 chilometri in totale, è prevista la costruzione di nove punti di ricarica per le auto elettriche. Evitando così di immettere mediamente nell'aria 45 kg di anidride carbonica ogni anno, che è quanto accade normalmente per veicoli con motori tradizionali in transito tra le due città.

«Questo progetto è una prima risposta all'aumento del prezzo dei carburanti e agli sprechi energetici - afferma Guido Bartels di Ibm - e incoraggerà gli automobilisti a puntare sulle auto a batteria eliminando l'ansia di rimanere a piedi se si viaggia fuori dalla città». In effetti, a ben guardare l'autostrada "verde" potrebbe avere anche un altro merito: sdoganare la mobilità elettrica da un utilizzo esclusivamente urbano, figlio di un'autonomia ancora troppo limitata. Anche perché il progetto fa parte di uno studio denominato "Vibrate" (Vienna BRATislava E-mobi-lity), il cui scopo è estendere all'Europacentrale la possibilità di effettuare interventi simili su tutto il sistema di trasporto di persone e merci.

In realtà, dei benefici potrebbero arrivare anche in Italia. Perché questa non è un'iniziativa isolata, bensì parte di una strategia ben più ampia che si chiama Via Azul Europe 10, che punta a realizzare una vera e propria rete di autostrade "elettriche". Il target ambizioso è quello di collegare il Portogallo con la Polonia, andando da Lisbona a Danzica, sul mar Baltico: 4.263 chilometri di eco mobilità lungo il "corridoio" denominato EUH2, che prevede anche il passaggio da Genova e Venezia.

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