La Provincia di Roma ha scelto di istituire nuovamente il Premio Tom Benetollo "Per le buone pratiche locali", immaginato nel 2006 dalla presidenza del Consiglio provinciale di Roma e rivolto agli enti locali che si siano resi protagonisti di buone politiche e buone pratiche locali.

Il Premio, giunto ormai alla quinta edizione, ha il duplice obiettivo di ricordare la figura e l'impegno del presidente dell'Arci prematuramente scomparso e, al tempo stesso, di contribuire, proseguendo idealmente il suo esempio, alla creazione di una maggiore sensibilità da parte dei cittadini e di un maggiore incoraggiamento ad altri soggetti pubblici al tema delle "buone pratiche".

É un premio attribuito a quei Comuni e quelle Province d'Italia che nel corso di questi anni abbiano avviato originali e partecipate politiche inerenti ai temi della pace, dei diritti umani, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile, della legalità, dei giovani e più in generale di tutte quelle altre iniziative che abbiano contribuito ad un miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

I premi non sono in denaro, ma consistono in oggetti artistici e di artigianato di alto valore simbolico, provenienti da quelle zone del mondo che hanno caratterizzato l'impegno di Tom Benetollo volto ad accrescere la solidarietà internazionale, lo sviluppo sostenibile, la promozione dei diritti umani e la convivenza pacifica tra i popoli.
Nel 2012 la giuria di valutazione è composta da:

* Raffaella Bolini (Segreteria Nazionale ARCI)
* Tonio Dall'Olio (Responsabile Libera - International)
* Chiara Ingrao (Scrittrice)
* Giulio Marcon (Portavoce di Sbilanciamoci)
* Maurizio Gubbiotti (Legambiente, Banca Etica)
* Adriano Labbucci (Associazione CRS)
* Gabriella Nicolosi (Uff. Progetti Speciali Provincia di Roma)
* Simona Restante (Gabinetto del Presidente Provincia di Roma)


L'augurio è che sempre più numerosi siano gli enti locali che nel nostro paese scelgano di adottare criteri di buone pratiche da realizzare con coraggio e fantasia, uscendo dai modelli dominanti della competizione, del fondamentalismo del mercato, della riduzione dei diritti fondamentali delle  persone a merce, perché

"arrendersi al presente è il modo peggiore di costruire il futuro" (Tom Benetollo).

 
 

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