Ogni giorno molti pedoni sono vittime di incidenti sulle strade italiane, solo nel 2010 614 hanno perso la vita, mentre 21.367 sono rimasti feriti. In questo triste bilancio sono gli anziani a pagare il prezzo il più alto sulla strada, penalizzati per non essere più scattanti e abili a schivare auto o moto che arrivano a tutta velocità. Per rendersi conto di quanto sia difficile camminare in Italia è sufficiente dare un'occhiata ai dati che vedono coinvolti i pedoni nelle tragedie stradali: nel decennio 2001-2010 ne sono stati uccisi 8.000 e oltre 200.000 feriti.
L'informazione è sempre il primo passo per prevenire gli incidenti e garantire un cambiamento effettivo, in questa direzione colloca infatti il proprio impegno la campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada "Siamo tutti pedoni", che torna per la quinta edizione a ricordarci che i pedoni non sono "gli altri", ma lo siamo tutti.
Come ogni anno il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha deciso di aderirvi per sensibilizzare non solo le istituzioni, ma anche l'opinione pubblica a rispettare il codice della strada e in particolare i limiti di velocità che sono la prima causa di incidenti.
Lo scopo dell'iniziativa è quello di far crescere la consapevolezza che la strage di pedoni può essere drasticamente ridotta attraverso il rispetto delle regole, la garanzia di strade strutturalmente più sicure, ma soprattutto attraverso la diffusione di una nuova cultura della strada che abbandoni valori come la velocità e la prepotenza per abbracciare quelli del rispetto degli altri.
"Siamo tutti pedoni" si svolge sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Coordina l'iniziativa il Centro Antartide di Bologna con la collaborazione dell'Osservatorio per l'Educazione Stradale e la Sicurezza della Regione Emilia-Romagna. "Siamo tutti pedoni": a voler sottolineare che anche chi è alla guida di un'auto o di una moto tornerà prima o poi con i piedi per terra. Molti di quelli che chiamiamo impropriamente "incidenti" sono evitabili, basti pensare che circa un terzo dei pedoni morti vengono falciati mentre attraversano sulle strisce.
Una cultura del rispetto del pedone non è solo una questione di civiltà, ma anche di benessere e di sostenibilità. Camminare fa bene alla salute delle persone e dell'ambiente, non inquina e consuma energia rinnovabile. "Siamo tutti pedoni", dunque, una constatazione, ma anche un invito.
Per maggiori informazioni e per scaricare il libretto della campagna www.siamotuttipedoni.it