L'agorà di duemila giovani contro le droghe. Scenderanno in campo 2000 tra studenti e atleti, tutti insieme per dire "No alla droga". No all'uso di sostanze per affrontare i problemi, non all'uso di droga come lavoro. Nei manifesti fatti affiggere in città e nello spot che gira in questi giorni su YouTube e Facebook, lo slogan è chiaro «VITA e SALUTE senza le DROGHE»: un richiamo alla responsabilità per tutti, giovani e adulti.
Dunque è dal basso che arriva un grido per le istituzioni, ad essere più presenti e costruire uniti alternative al disagio in una città come Gela, che si trova senza cinema e teatro e diventa il luogo in cui simbolicamente dalla Sicilia si alza un messaggio di speranza e una richiesta di aiuto alle Istituzioni. 

Ad organizzare l'iniziativa la pastorale giovanile, la rete delle scuole di Gela, unitamente al MoVI e le realtà sportive. In questo territorio, una comunità vivace, di associazioni, scuole, parrocchie, da anni anima il territorio e costruisce esperienze concrete di alternativa alla devianza.

E' la forza di una comunità che non vuole cedere il passo alla violenza, all'ignoranza e alla droga.

«Continuiamo a camminare nel servizio ai giovani - dichiara don Giuseppe Fausciana, responsabile diocesano della pastorale giovanile - perché il futuro di una città è fatto di buoni cittadini e per questo servono strutture e progettualità innovative capaci di arrivare al cuore dei ragazzi. Oggi lo spaccio avviene tra pari e l'uso delle droghe è per molti una richiesta di aiuto e nello stesso un'alternativa al vuoto che hanno dentro. Abbiamo la responsabilità di educare questi ragazzi ad amarsi e aiutarli a colmare questo senso di vuoto che è spesso la mancanza di ascolto».

«Nel tempo della crisi, gli adulti, i genitori e quanti hanno responsabilità politica,  devono trovare il tempo di pensare alla questione educativa. Urge costruire con creatività sociale un Progetto Educativo Cittadino e impegnare le risorse umane migliori in questo percorso. Si tratta di creare una Comunità Educante - afferma Enzo Madonia a nome del MoVI Gela, Movimento di Volontariato Italiano.

A Gela, più di una generazione è cresciuta  senza stimoli culturali, senza interessi, senza prospettive per il futuro.  I giovani rischiano di vivere parcheggiati  nella terra di nessuno dove il tempo è vuoto e non esiste più un "noi comunità". Ai ragazzi di Gela distribuiremo la Carta dei Valori del Volontariato con i riferimenti per contattare le associazioni del territorio ed impegnarsi così concretamente in attività sociali d'interesse collettivo.
Li chiameremo a costruire il Bene Comune».

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