Un appello ai partiti perché rinuncino alla rata di luglio del rimborso elettorale e dirottino quei fondi - 100 milioni di euro - per finanziare la partenza di 27mila ragazzi per il servizio civile nazionale.
L'invito è delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che ricordano come il servizio civile nazionale stia rischiando di chiudere i battenti proprio per mancanza di fondi. Mentre infatti i partiti politici si apprestano a ricevere la quarta tranche per le spese elettorali sostenute nel 2008 - pur avendo speso molto meno di quanto già finora incassato - le risorse per il servizio civile sono passate dai 296 milioni di euro del 2007 ai 68,8 milioni del 2012. Allora partivano più di 57mila ragazzi, quest'anno appena 10mila.
«Se potessimo aggiungere a questi 68 milioni i 100 milioni della rata di luglio del rimborso elettorale - dice Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli -, potremmo consentire a 27mila ragazzi e ragazze di vivere un'esperienza educativa straordinaria, una palestra di cittadinanza e di solidarietà che rappresenta l'unica strategia di politica giovanile offerta dallo Stato ai giovani di questo Paese. Un'esperienza destinata purtroppo attualmente a scomparire, diventando sempre più elitaria. Da diritto il servizio civile si sta trasformando in privilegio di pochi giovani fortunati, perdendo così il suo significato originario».
Continua il presidente delle Acli: «In attesa di scoprire come il Parlamento intende procedere sulla strada della riforma dei partiti e dei loro meccanismi di finanziamento, alla luce dei ripetuti scandali di questi mesi e queste ultime settimane, sarebbe un bel segnale per la credibilità della classe politica rinunciare a questa tranche di rimborsi elettorali per favorire la formazione civica dei cittadini di domani».